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Hanno finalmente un volto i presunti assassini di Marzia Capezzuti, la 29 enne di origini milanesi scomparsa da Pontecagnano Faiano a marzo dello scorso anno. I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Salerno hanno arrestato questa mattina Barbara Vacchiano e il marito Damiano Noschese (difesi all’avvocato Luigi Spadafora) nella loro abitazione a Pontecagnano Faiano, dove risiedeva anche Marzia, dopo la morte del fidanzato Alessandro. I carabinieri hanno eseguito anche una terza ordinanza di custodia in carcere per il figlio minore, 14 enne all’epoca dei fatti, già ristretto nel carcere di Nisida. L’accusa nei loro confronti è maltrattamenti e omicidio. I tre erano tra i sette iscritti nel registro degli indagati nell’inchiesta che ha visto al lavoro la procura di Salerno, guidata da Giuseppe Borrelli e contemporaneamente anche la procura per i minori. Il corpo privo di vita di Marzia fu ritrovato nel pomeriggio del 25 ottobre nei pressi di un casolare di Santa Tecla a Montecorvino Pugliano, al confine con Pontecagnano Faiano. Dalla fine di ottobre si attendeva l’esito degli accertamenti tecnici sul cadavere per accertare l’appartenenza alla ragazza.  Ed anche una serie di altri riscontri per incastrare gli autori della morte di  Marzia. Al momento altri dettagli dell’inchiesta restano ancora non noti.  

Il caso di Marzia Capezzuti ha assunto a lungo i connotati di un giallo. I resti della 29enne milanese furono ritrovati il 25 ottobre scorso in un casolare tra le colline di Pontecagnano Faiano e Montecorvino Pugliano. I carabinieri, dopo mesi di indagini, riuscirono ad individuare il punto nel quale, secondo l’accusa, fu abbandonato il cadavere. Il caso è stato a lungo seguito anche dalla trasmissione “Chi l’ha visto” che, in diverse puntate, ha ospitato in collegamento i genitori della 29enne.
La Procura di Salerno aveva da tempo aperto un’inchiesta per omicidio e occultamento di cadavere, indagando anche alcuni familiari del fidanzato di Marzia, deceduto nel 2019. La ragazza, infatti, era rimasta a Pontecagnano Faiano anche dopo la scomparsa del compagno ma, secondo l’accusa, sarebbe stata segregata in casa e avrebbe subito continue violenze.
Proprio durante una puntata di “Chi l’ha visto“, fu mostrata una foto scattata da un cittadino, nella quale Marzia appariva con il volto pieno di lividi e con macchie di sangue. Uno scatto che risalirebbe a pochi mesi prima della scomparsa avvenuta il 7 marzo del 2022. Ora, a distanza di oltre un anno, Procura e carabinieri sono arrivati ad una svolta nelle indagini con l’esecuzione di tre misure cautelari, di cui una a carico di un minorenne.