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Salerno – A Roma ci ha pensato Virginia Raggi a costruire uno skate park municipale (a Ostia); a Salerno i ragazzi hanno fatto da soli. Secondo la più sana logica della ‘giungla urbana’ si sono appropriati di uno spazio effettivamente adatto alle loro esigenze: le due strade che costeggiano il Grand Hotel da anni chiuse al transito a causa di una funzionalità progettuale difficile, almeno nella visione di quest’amministrazione comunale, da rendere operativa. Quelle strade, effettivamente, hanno le caratteristiche giuste: una pendenza non accentuata, l’asfalto, la lunghezza, la linearità e la larghezza. Mancano gli attrezzi, gli ostacoli, i supporti. E’ bastato allora lo scheletro tubolare di una panca e qualche cubo per dare corpo al sogno di tanti giovanissimi atleti. Lo skate park c’è. Una concreta lezione di ‘autogoverno’ rispetto alle intenzioni sbandierate della politica rampante.