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Salerno – In una lettera indirizzata ai docenti della sua scuola, la dirigente scolastica del liceo classico Torquato Tasso di Salerno ha segnalato ai suoi collaboratori la preoccupazione da parte dei genitori che attraverso mail le hanno espresso perplessità sul fatto che i figli trascorrano troppo tempo al pc o ai cellulari. “In effetti, molti studenti si stanno “spegnendo” – scrive la preside Santarcangelospecie dopo l’ultimo, senza dubbio necessario, stop alle attività didattiche in presenza”. Nelle lettere i genitori lamentano un orario delle lezioni giornaliero ben superiore a quello stabilito, con le attività pomeridiane, talvolta in contemporaneità tra loro. Altri segnalano disagi diversificati che sembrano allontanare l’attenzione di ragazzi che si chiudono sempre più in un mondo loro, popolato di ansie e paure e, qualche volta, di reazioni al di fuori di schemi che non sempre appaiono conformi e consoni alla socialità virtuale.

Ebbene, nessuno di noi aveva immaginato che quel primo lockdown si trasformasse in un cambiamento nella “fruizione e gestione” delle nostre vite e di quelle dei nostri ragazzi – ha scritto la dirigente si suoi docenti. Sta a noi gestire quel cambiamento e contenere non solo i contagi, ma soprattutto i danni alla sfera psicoaffettiva dei ragazzi a noi affidati”. La preside del Tasso ha invitato i prof a diversificare l’approccio didattico al fine di ottenere migliori risposte dai ragazzi che stanno cominciando ad avere una sorta di rigetto e disincanto che li porta a vivere mondi paralleli in realtà anche pericolose. “Siamo in un loop lezione/interrogazione/performance attesa che rischia di ritorcersi contro di noi – dice la preside. Alunni e famiglie lanciano un grido  di aiuto che non possiamo non ascoltare. Noi possiamo e dobbiamo, in questo momento storico, dare delle risposte con gli strumenti che ci sono consentiti. Le ragioni della didattica tradizionale ci devono sempre sorreggere per garantire il rigore dell’approccio didattico. Ma questo rigore deve essere coniugato con quello della necessaria flessibilità nell’approccio che tenga in debita considerazione le esigenze, permettetemi di definirle bisogni!, da ciascuno manifestate”. La lettera ai docenti si conclude con una serie di consigli relativi alla sperimentazione di forme di verifica e valutazione non tradizionali, l’invito  ad una maggiore flessibilità con i ragazzi evitando soprattutto di creare incroci tra lezioni nella stessa giornata che costringono i ragazzi a scegliere inimicandosi l’uno o l’altro docente referente dell’attività. “Fate loro scegliere liberamente, anche nella consapevolezza che il monte ore, in quest’anomalo anno scolastico, è rispettato dalla pianificazione delle attività – conclude la preside Santarcangelo. Garantiamo un dialogo costante, anche sacrificando la lezione del giorno o l’interrogazione. Ricordiamo a noi stessi che la nostra società  ha bisogno di persone serene che vengono messe in grado di affrontare le asperità  del quotidiano. Contribuiamo a far crescere menti sane. E quelle menti sane recupereranno qualsiasi conoscenza e competenza che, in questo momento, ci sembra non raggiunta. Diamo ed abbiamo fiducia in un futuro che, con l’avvio della campagna vaccinale, cominciamo timidamente ad intravedere al di là  delle nuvole che affollano questo nostro presente”.