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Salerno – Circoscrizione Salerno: seppur nel quadro di un complessivo arretramento delle forze di centro destra – il candidato presidente Stefano Caldoro passa dai 165mila voti del 2015 ai 99mila del 2020 – la Lega, presente per la prima volta, ottiene un sufficiente risultato piazzandosi al secondo posto, dietro FdI ed estromettendo dall’assise Forza Italia. Proprio al partito azzurro, con Attilio Pierro, strappa il (secondo ed ultimo) seggio. Ad un anno di distanza ancora una delusione quindi per Aurelio Tommasetti, stavolta secondo con una distanza di 414 voti dall’eletto. L’ex rettore della università di Salerno nel 2019 fu candidato dal partito nella circoscrizione meridionale alle elezioni europee: in tempo di vacche grasse raccolse 26mila voti, seimila in meno di quelli necessari al ticket per Bruxelles.

Sulla carta, Tommasetti è l’uomo di punta della Lega salernitana e campana. Professore, relativamente giovane, non riesce però a ‘sfondare’ utilmente in un corpo elettorale che, invece, mostra di premiare maggiormente la natura popolare dei candidati. “Tommasetti lo abbiamo visto più volte al fianco di Salvini che in federazione…” racconta, ‘tra il serio ed il faceto’ una fonte cristallizzando, probabilmente, il problema. Effettivamente il segretario nazionale nel comizio di Portanova valorizzò tutti i candidati investendo Tommasetti del ruolo di ‘primus inter pares’ affidandogli il compito di scrivere il programma elettorale del partito.

All’orizzonte le elezioni 2021 per il sindaco del Comune di Salerno. Numeri alla mano, al momento gli eventuali ‘appetiti’ di Tommasetti dovranno confrontarsi con quelli di Dante Santoro. Il consigliere comunale, seppure quarto della Lega alle ultime regionali, a Salerno città ha più che triplicato le preferenze raccolte da Tommasetti (1.362 a 428).