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Salerno – Un giubbino da uomo ed un paio di scarpe, affiorati sull’acqua di un canale consortile nella periferia di Eboli, avevano fatto immediatamente immaginare che si fosse consumata una tragedia. Poi, con il passare delle ore, l’ipotesi si è trasformata in realtà, quando è stato individuato il cadavere di un uomo, presumibilmente di nazionalità marocchina, all’interno di una vasca di contenimento delle acque del consorzio di bonifica in un’area periferica ad Eboli. il giorno dopo emergono i particolari della tragedia che ha colpito la comunità marocchina di Eboli. Per il ritrovamento del cadavere ed il recupero della salma sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco del distaccamento di Eboli, utilizzando la squadra sommozzatori. Un recupero, quello della salma, per il quale si è resa necessaria la presenza del medico legale. La tragedia si è consumata in Via dei Tini. I primi a giungere sul posto, una volta allertati, erano stati i vigili urbani del maggiore Mario Dura, insieme con i caschi rossi del distaccamento di Eboli. Proprio gli agenti della polizia Locale, mentre si tentava di capire cosa fosse accaduto e chi fosse coinvolto nella tragedia, avevano avuto la possibilità di verificare come, nell’abitazione in cui pare vivesse il marocchino annegato ieri nella vasca di contenimento del consorzio di bonifica, fosse ancora acceso il gas. L’extracomunitario viveva in un rudere della zona, insieme con un suo connazionale, entrambi in condizioni igieniche drammatiche secondo il racconto dei soccorritori. Addirittura sembra che i due extracomunitari si servissero del canale consortile per attingere l’acqua per ogni necessità. Il canale che ieri è stato teatro della tragedia è adiacente alle pale eoliche, proprio nella zona esatta in cui gli elicotteri di soccorso si forniscono appunto di acqua.