- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Salerno –  “Occhi puntati” degli inquirenti sul ruolo di 42 persone, tra studenti universitari e i loro familiari, da parte degli uomini della Guardia di Finanza di Salerno e della Procura della Repubblica di Salerno che dopo aver arrestato nella giornata di ieri, due dipendenti dell’università di Salerno, accusati di aver agevolato gli studenti nel superamento di esami e nel pagamento delle rette in cambio di regalie, ora indagano sulla posizione di studenti e familiari che si erano rivolti ai due dipendenti infedeli che sono finiti agli arresti domiciliari.

I due dipendenti universitari, Leo Carmine, 56 anni, residente a Siano, e Cioffi Carmine, 53 anni, residente nell’avellinese, dovranno rispondere, davanti ai giudici, di accesso abusivo al sistema informatico, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e induzione indebita a dare utilità.

Una maxi inchiesta quella condotta dei Finanzieri del Nucleo PEF di Salerno agli ordini del colonnello Eugenio Bua, scaturita dalla denuncia presentata dall’ateneo universitario che, tramite il sistema Audit interno, nei mesi scorsi aveva rilevato delle irregolarità nella procedura di immatricolazione di due studenti iscritti alla facoltà di medicina pur non essendosi classificati in una posizione utile nella graduatoria nazionale di merito dei test d’ingresso.

Secondo gli inquirenti infatti, l’immatricolazione degli studenti era stata effettuata materialmente da Leo che, attraverso l’accesso abusivo al sistema informatico di segreteria, attestava falsamente il superamento di esami universitari che in realtà gli studenti non avevano mai sostenuto. Un sistema illecito che sarebbe stato utilizzato dall’indagato anche per altri studenti ed il tutto, in cambio di regali costosi.

Centrale anche il ruolo di una seconda figura professionale, quella di Cioffi, altro dipendente dell’ateneo che indirizzava da Leo gli studenti universitari che, venuti a conoscenza del meccanismo di frode, chiedevano di essere aiutati.

Un meccanismo illecito che secondo i finanzieri, si aggiunge ad una seconda condotta penale attuata da Leo il quale, per raggirare l’università e agevolare illecitamente studenti e famiglie, faceva risultare gli studenti iscritti nelle fasce di reddito minori rispetto a quelle reali delle famiglie, consentendo ai ragazzi di ottenere un indebito risparmio nel pagamento delle tasse di iscrizione.

Ben 34 i casi di carriere universitarie che i finanzieri salernitani hanno scoperto essere artefatte e la maggior parte, terminate con il conseguimento delle lauree.

I due dipendenti infedeli sono stati sospesi dall’ateneo universitario che ha anche bloccato il sistema informatico consentendo agli inquirenti di effettuare le indagini e acquisire le prove. Oltre ai due che si trovano ora ai domiciliari, sono indagate 42 persone, tra studenti e familiari, anche questi ritenuti presunti responsabili, in concorso, di accesso abusivo al sistema informatico e frode informatica. Per i 42 indagati, residenti in decine di comuni della provincia di Salerno e nel napoletano, proseguono le di indagini della Guardia di Finanza di Salerno.