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Oliveto Citra (Sa) – È stato insignito del premio scientifico “Paladino Italiano della Salute” edizione 2021, il presidente della società italiana di riproduzione umana e uroandrologo dell’Asl di Salerno presso l’ospedale San Francesco d’Assisi di Oliveto Citra, il medico Luigi Montano.
Un riconoscimento prestigioso per Montano, per il pluripremiato medico di fama mondiale, coordinatore di uno dei più importanti e rivoluzionari progetti di studio di ricerca scientifica sulla correlazione tra la l’inquinamento ambientale e la fertilità maschile, attraverso l’analisi del liquido seminale. Un progetto di ricerca che Montano coordina in tutta Europa da anni, denominato “EcoFoodFertility”, per il quale il medico di origine acerrese ma cittadino adottivo della Valle del Sele, si è guadagnato il premio “Paladino Italiano della Salute” che gli è stato consegnato dal comitato scientifico presieduto da Walter Ricciardi, l’ex Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, attuale Consigliere del Ministro della Salute e Presidente della Federazione Mondiale di Sanità Pubblica, in una cerimonia pubblica che si è svolta presso la sala della Promoteca del Campidoglio a Roma.
Il progetto, sviluppatosi dall’analisi dello sperma nei giovani maschi, sani e privi di patologie, residenti nell’area inquinata della Terra dei Fuochi e nel territorio salubre della Valle del Sele, dimostrò come coloro che vivono in aree ad alto impatto ambientale, sono meno fertili dei coetanei che vivono in aree di pregio ambientale. Uno studio di ricerca che grazie alla scoperta dell’analisi dello sperma quale “sentinella” dell’ambiente e della salute generale, oggi coinvolge diverse aree a rischio ambientale in tutta Europa, attraverso una rete indipendente denominata Rete Interdisciplinare per la Salute Ambientale costituitasi fra ricercatori di diverse università e centri di ricerca prevalentemente pubblici.
Uno studio che oltre ad analizzare la correlazione ambiente- salute, mira a proporre nuovi modelli per la valutazione dell’impatto ambientale sulla salute e per la prevenzione primaria e pre-primaria delle patologie cronico-degenerative, attraverso un’indagine scientifica, che individua quindi, nel seme maschile un indicatore sensibile e precoce di danno ambientale e di salute generale.
I risultati delle ricerche effettuate sui territori più a rischio – illustra il medico Luigi Montano – hanno svelato alti rischi riproduttivi nei giovani che vivono quelle aree, confermando il declino particolarmente importante della qualità seminale negli ultimi decenni, riportato da studi epidemiologici non solo nei paesi occidentali, ma anche ancor di più in questi 15 anni nelle aree ritenute a forte fecondità, come Africa, Asia, India.
Sebbene misure di intervento come il modello della Dieta Mediterranea con alimenti biologici ad alto potere antiossidante e detossificante siano dimostrate negli studi che abbiamo condotto -aggiunge-e la potenzialità di tali misure che sono in grado di modulare e ridurre gli effetti degli inquinanti sulla salute riproduttiva, è evidente che c’è necessità di un’accelerazione della transizione ecologica per evitare l’irreparabile nei prossimi quattro decenni. D’altronde – conclude Montano- la perdita del potenziale riproduttivo del maschio è un argomento su cui non vi è consapevolezza né a livello politico né sanitario. Dovrebbero invece, preoccupare non poco i policy maker in relazione al rischio sempre più concreto di sopravvivenza della nostra specie nell’immediato futuro”.