- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Valva – Sarà la perizia tecnica disposta ieri mattina dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Salerno, Marilena Albarano, durante lo svolgimento del processo con rito abbreviato, a fare luce sulla dinamica dell’incidente stradale mortale avvenuto un anno fa, sulla strada statale Fondo Valle Sele, all’uscita della stazione di rifornimento di carburanti a Valva, nel quale perse la vita il 72enne di Laviano, Raffaele Cifrodelli.
Una perizia che il Pm ha affidato ad un consulente tecnico della Procura che entro 60 giorni, sulla base degli atti raccolti in fase processuale e di indagini, dovrà chiarire cosa abbia provocato l’incidente stradale che l’8 settembre dello scorso anno, vide lo scontro frontale tra una Range Rover guidata da un imprenditore 31enne di Colliano e la Mercedes guidata dalla vittima.
Imprenditore, difeso dell’avvocato Giovanni Grattacaso e per il quale il Pm, Mafalda Daria Cioncada, ha chiesto al Gip, la condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione per il reato di omicidio stradale.
Secondo il Pm infatti, il 31enne avrebbe – «posto in essere una condotta produttiva dell’evento per colpa, consistita nella negligenza, imprudenza, imperizia, nonché per inosservanza della normativa prevista dal codice della strada e per violazione dei limiti di velocità».
Accusa questa, dalla quale ora l’imprenditore di Colliano si sta difendendo nel giudizio nel quale si sono costituiti parte civile i familiari della vittima che, assistiti dall’avvocato Michele Cuozzo, hanno chiesto un maxi risarcimento danni di 420mila euro (nella foto i legali della famiglia).