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La carta a sorpresa del Pd. Giocata direttamente a Roma. La candidatura di Giulia Abbate non rientrava tra le indicazioni del partito sannita. Eppure la politica di Airola sarà della partita. Forte di uno sponsor d’eccezione: Vincenzo De Luca. La volontà del governatore ha contato “moltissimo” nella sua discesa in campo, confida l’ex consigliera regionale. Che dinanzi a sé ha una prima sfida da vincere: superare “quelle piccole sacche di resistenza” verso il suo nome che ancora albergano nel Partito Democratico beneventano: “Pochi giorni e sarà tutto ok. Basta col tafazzismo, si vince solo se uniti”.

E a giudicare dalle presenze in sala (si inaugurava il comitato elettorale) siamo a buon punto. Il gruppo dirigente è presente quasi al gran completo. C’è il segretario-candidato Carmine Valentino, il presidente Rossano Insogna, il consigliere regionale Erasmo Mortaruolo, i consiglieri comunali Cosimo Lepore e Raffaele Del Vecchio, per citarne alcuni. Ma in via Giustiniani si rivedono anche Costantino Boffa, Aniello Cimitile, Luigi Diego Perifano. Risponde all’appello anche Michele Napoletano, sindaco di Airola e candidato mancato di Liberi e Uguali. C’è anche Annachiara Palmieri: all’ex consigliere comunale e assessore provinciale Giulia Abbate ha affidato il delicato compito di coordinare la campagna elettorale. 

E allora: “Nata democratica” è lo slogan che campeggia sul manifesto. Quindi “Una donna che combatte”, “Una mamma che ascolta”.

Spesso considerata un corpo estraneo al Pd sannita, il solo fatto di essere in campo è già una conquista. L’entusiasmo dunque non può mancare. “Al Pd chiedo di avere coraggio. I sondaggi sfavorevoli, tutti da verificare, non devono spaventarci e non devono costringerci alla difensiva. Siamo l’unica forza capace di governare questo Paese e pur tra mille difficoltà lo abbiamo dimostrato. Penso innanzitutto alle politiche in favore delle donne portate avanti dagli esecutivi guidati da Matteo Renzi prima e da Paolo Gentiloni dopo. Dal bonus bebé alla legge contro la violenza di genere”.

Il suo quartier generale l’ha insediato nel capoluogo. “Un omaggio a una città che amo e piena di contraddizioni. Indomita di fronte alle difficoltà ma troppo spesso pigra”. Per Benevento, Giulia Abbate spera in un futuro da Green City: “Valorizziamone la bellezza e facciamo dei fiumi una opportunità di crescita e non un pericolo”.

Candidata nel collegio uninominale del Senato, quello che accorpa Benevento con Santa Maria Capua Vetere, la Abbate dovrà sudarsi il seggio di palazzo Madama nel corpo a corpo col Movimento Cinque Stelle e centrodestra.

Ai cittadini del Sud dirò di fare attenzione. Dal reddito di cittadinanza alla Flat Tax: le coperture finanziarie di queste misure possono essere trovate soltanto nel taglio ai servizi essenziali. E dunque sarebbe il Meridione a pagarne il prezzo”.

Arriva pure la citazione di Giustino Fortunato: “L’Italia sarà quel che il Mezzogiorno sarà”. E l’invito a bandire ogni forma di indulgenza rispetto alle pulsioni razziste presenti nella politica italiana: “Un partito che reintroduce nel dibattito il concetto di razza è un partito fascista e va tenuto fuori dal Parlamento”.

Infine, l’affondo sul Movimento Cinque Stelle: “Non cambieremo la natura della nostra Costituzione. L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro e non diventerà mai la repubblica dell’assistenzialismo. Stop anche a misure antiscientifiche e antistoriche come quelle che tese ad abolire l’obbligo dei vaccini. Perché in gioco c’è la salute dei cittadini e non una manciata di voti”.