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Benevento – Alessandro Barbano, ex direttore de Il Mattino, in occasione della presentazione del suo libro: “Troppi diritti. L’Italia tradita dalla libertà” , ha parlato della sua esperienza alla guida dell’autorevole giornale.
 
“Ho un ricordo straordinario. Ho guidato per sei anni la redazione del più antico e autorevole quotidiano del Sud. Non dimenticherò mai i miei colleghi valorosi che porterò nel cuore”.
Ha poi spiegato: “E’ stata un’ esperienza che si termina con molta serenità, è la legge del direttore, il giornale non è di nessuno meno che mai del direttore è un patrimonio della comunità che porta con sé una storia che comincia con Matilde Serao”.
 
Una storia che è fatta di valori: “Chi lo gestisce mantiene questo fuoco vivo e lo trasmette alle generazioni future. Io ho avuto questo privilegio per sei anni ora tocca al mio vice Federico Monga, io cercherò un’altra avventura.  Sono un liberale e ogni editore si sceglie i suoi direttori, quando si conclude un rapporto di lavoro si può leggere come una cacciata ma è evidente che riconosco la libertà dell’editore e lo ringrazio per la fiducia accordata in questi sei anni.  Rispetto il pluralismo e l’autonomia di chi detiene un giornale di scegliersi il direttore che vuole”.
 
Nel suo editoriale la parola coraggio come mission per i direttori che verranno: “Il giornalista deve avere il coraggio di andare contro corrente di affermare i propri valori e di ribellarsi al conformismo che è il vero potere forte”. La retorica come conformismo culturale al quale spesso, secondo Barbano, è necessario opporsi.