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Aversa (Ce) – E’ arrivato al tribunale di Napoli Nord ad Aversa (Caserta) in taxi, dribblando i giornalisti assiepati all’ingresso. In aula poi Beppe Grillo ha difeso a spada tratta, per circa 25 minuti, l’ex socio con cui ha fondato il blog e il Movimento Cinque Stelle, Gianroberto Casaleggio (morto due anni fa), che nel gennaio di tre anni fa querelò l’allora iscritto Angelo Ferrillo dando il via al processo per diffamazione che ha visto oggi Grillo comparire come teste. Ferrillo, noto anche come attivista per la Terra dei Fuochi, in un post dell’ottobre 2014, aveva scritto su facebook, mentre era impegnato in una discussione politica con altri utenti: “mi sto preparando a fare le valigie per espatriare visto che il futuro di questo Paese è in mano ad un fallito e truffatore con sede legale a Milano“; un riferimento a Casaleggio padre, sebbene non esplicito. L’espulsione arrivò quasi subito; “sono stato io a firmarla” ricorda Grillo; “del post – prosegue – fui informato dal mio staff, ma di Ferrillo iscritto non ricordo. Erano comunque offese molto gravi”. La querela arrivò invece qualche mese più tardi, a gennaio 2015, dopo che Ferrillo aveva vinto le primarie del Movimento per candidarsi alle Regionali. Il legale di Ferrillo, Marco De Scisciolo, ha chiesto a Grillo se le frasi contestate al suo assistito non rientrassero nel diritto di critica, visto che Ferrillo le pronunciò quando era iscritto al Movimento, e se non fossero più gravi le cose dette da Grilloverso personaggi pubblici come Rita Levi Montalcini, definita ‘vecchia…’. e Berlusconi, chiamato ‘psiconano‘”. “Quando ho sbagliato ho pagato – ha detto il fondatore dei Cinque Stellee mi sono assunto le mie responsabilità, come per la vicenda della Montalcini, che mi querelò”. “Non c’e’ mai stato nessun rapporto economico tra il Movimento e la Casaleggio associati – ha poi spiegato il comico genovese – semmai quest’ultima gestisce per fini economici e commerciali il blog, che è altra cosa. Il movimento non è nato per scopo di lucro, ma per migliorare il Paese, e chi lo criticava era contro il cambiamento”. “Il Movimento – ha proseguito – è nato dall’idea di due persone di successo, che stavano benissimo e non avevano particolarità necessità, come me e Casaleggio; ci abbiamo rimesso, ma siamo felici se oggi siamo il primo movimento del Paese. E non consento a nessuno di rovinare una cosa bella. Mettetevelo in testa voi avvocati – ha aggiunto Grillo rivolgendosi al legale di Ferrillo – noi vogliamo cambiare il Paese“. Dopo l’udienza, Ferrillo ha fatto uno show cercando di bloccare il taxi con cui Grillo stava lasciando il Palazzo di Giustizia, e ha poi preannunciato il deposito presso la Procura di Napoli Nord di un esposto in cui si ipotizza una carenza di trasparenza nelle gestione di fondi da parte del Movimento. “Hanno raccolto svariati milioni, che fine hanno fatto” si è domandato l’ex iscritto.