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Ancora sull’assegnazione all’Arpac della gestione della mediateca della Spina Verde, da parte del Comune, a intervenire è Cosimo Maio, candidato alla Camera per Potere al Popolo nel collegio uninominale di Benevento. In precedenza, ad esprimersi era l’Assemblea Popolare del Rione Libertà.

Dichiara Maio: “Dopo l’assegnazione in comodato d’uso gratuito di uno spazio pubblico al Cav, che fa un uso privatistico dello stesso, oggi il sindaco Mastella, nel pieno della campagna elettorale, ha concesso gratuitamente all’Arpac la mediateca, una struttura immensa che doveva esser destinata alla funzione di biblioteca multimediale per la città di Benevento“.

Una struttura come la mediateca – prosegue l’esponente della sinistra radicale – poteva favorire un buon indotto commerciale per il quartiere ma soprattutto che anche gli abitanti di altri quartieri si recassero al rione libertà con maggiore frequenza. Hanno preferito precludere qualsiasi possibilità di crescita culturale in favore di uffici pubblici e laboratori che saranno ubicati tra l’altro in locali seminterrati con enormi difficoltà”.

Per Maio, quindi, “ancora una fetta di ricchezza sociale della città viene scippata, trasferita dalla comunità ad un ente, dal possibile uso comune all’uso privatistico. Uno scippo che stravolge del resto il piano di gestione del Più Europa, che ha finanziato una mediateca cittadina e non di certo l’ufficio degli “amici”di Mastella. La beffa finale inoltre è che il comune di Benevento, in pieno dissesto, non ricaverà comunque un euro da questa concessione in uso gratuito, uno strumento giuridico che a quanto pare diventa legale o illegale, legittimo o illeggittimo a seconda della convenienza”.

Gli spazi della Spina Verde – conclude il candidato di Potere al Popolo – vanno dati alle associazioni culturali, di promozione sociale e volontariato, agli operatori culturali, a chi opera nel mondo della disabilità, alle cooperative sociali per creare nuove opportunità lavorative. La Spina Verde deve diventare un polo del terzo settore e dell’associazionismo che di concerto con enti preposti possa favorire il protagonismo sociale, culturale di una comunità che invece deve restar passiva perchè meglio manipolabile da chi vive grazie alla politica da intere generazioni. La Spina è del popolo“.