Il ministro Pinotti: “A Napoli scuola di formazione per ufficiali europei”

Napoli – “Sono qui il giorno del giuramento dei ragazzi, che è un momento importante per loro, per le loro famiglie e per tutti coloro che hanno vissuto questa esperienza e ho ricordato oggi che dall’attività degli ex allievi nasce questa idea di fare della scuola militare più antica d’Europa un centro di formazione per gli ufficiali europei”.Con queste parole il ministro della Difesa Roberta Pinotti si è congratulata con i cadetti della Nunziatella a piazza del Plebiscito.

Il ministro della Difesa è sempre più convinto che sia necessaria una difesa comune e integrata. “Negli ultimi mesi – ha dichiarato – è stata fatta più strada di quanta ne sia stata fatta nei 60 anni precedenti, è veramente straordinario quello che si è innescato. Da quando ci sono i trattati di Lisbona era possibile attuare una cooperazione rafforzata per costruire una difesa comune e integrata”.

“Questo non vuol dire far venire meno la difesa nazionale ma vuol dire farle diventare più forti a livello integrato. Il fatto che 23 Paesi abbiano deciso di percorrere una strada impegnativa significa che finalmente si è intrapresa quella strada e io sono convinta che questi primi passi ci porteranno presto a correre sul percorso della difesa condivisa. Ce n’è necessità perché le minacce che oggi viviamo chiedono una risposta di sicurezza integrata. Questo è un percorso essenziale per la sicurezza dei cittadini”.

Infine, a proposito dell’hub di Napoli ha detto: “Al vertice di Tallin nel 2014 la Nato pensava di accentuare il tema della minaccia da Est ma l’Italia, lavorando anche con il ministro di Francia, Spagna e Portogallo, era riuscita a modificare questa impostazione. Oggi con la scelta da parte della Nato di implementare l’hub di Napoli e farla diventare l’hub per il sud, vuol dire il luogo dove verranno progettate le esigenze di sicurezza per quanto riguarda le minacce che vengono da Sud, ha fatto una scelta chiesta dall’Italia e anche questo è un segnale che si è cominciato a guardare alle minacce a 360 gradi”.