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È stata rigettata dal Tribunale amministrativo regionale della Campania la richiesta di sospensiva del provvedimento di rilascio della chiesa di Donnaregina nuova a Napoli emesso nelle scorse settimane dalla Prefettura di Napoli. Il ricorso contro il provvedimento di sgombero della chiesa di proprietà del Fondo edifici di culto è stato presentato da Cosmo Italy che per anni, all’interno dello stabile che sorge di fronte al palazzo dell’episcopio di largo Donnaregina, ha gestito il museo diocesano.
La chiesa, dopo il provvedimento firmato dal prefetto di Napoli, Michele di Bari, dovrà completamente tornare alla sua funzione . La vicenda parte da lontano. Il museo diocesano è stato costituito nel 2007 per impulso dell’allora arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe. Una parte del museo fu allocata nella trecentesca chiesa di Donnaregina vecchia, un’altra in quella adiacente di Donnaregina nuova. La Curia arcivescovile, nel mese di marzo 2024, però aveva invitato la società “ad interrompere l’esercizio delle attività museali all’interno del complesso di Donnaregina dovendo provvedere, per richiesta del Ministero dell’Interno, alla riconsegna del bene, essendo cessato il contratto di locazione esistente”.
L’azione di rilascio dell’immobile è stata promossa dal prefetto di Napoli, Michele di Bari, che appena giunto nel capoluogo campano ha voluto riservare una particolare attenzione a tutti i beni appartenenti al Fec, al fine della valorizzazione. Ma contro il provvedimento disposto dal prefetto lo scorso 22 maggio la società ha fatto ricorso al Tar; ricorso che , in via cautelare , è stato rigettato.