Capelli cangianti dal rosso al nero che fanno da contorno ad un paio di occhi chiarissimi, abbaglianti: Luisa De Capola, delicata e pungente, dispensa aforismi e perle a chi la segue, e risponde a tutti con gentilezza. Non è da tutti, soprattutto per chi non è alla prima opera pubblicata. A Curti, in provincia di Caserta, il 22 giugno, ci sarà la presentazione del suo nuovo libro “Ancora“. La location sarà l’associazione giovani valori e futuro di via Verdi. Stessa location della presentazione del suo primo libro, “La ragazza con il girasole tatuato“, come lei; Luisa De Capola è anche autrice di “Sei forte anche da sola“.
“Ancora” parla di un incontro, e non di una storia d’amore come potrebbe sembrare, fra Luce e Raf; di quando uno entra nella vita dell’altro, per caso, e stravolge tutto.
Intervista a Luisa De Capola, autrice di “Ancora”
“Ancora” unisce prosa e poesia in un prosimetro: che cos’è il prosimetro e come sei arrivata a questa forma ibrida e cosa rappresenta per te a livello espressivo? Il prosimetro è arrivato dopo una ricerca costante, la sua forma di unione tra prosa e poesia può seppur sembrare ‘superficiale’ in realtà richiede un lavoro di tempo e analisi del testo e dei ritmi ancora più complessa. A livello espressivo, la sua forma riesce a racchiudere gli stati d’animo dei singoli personaggi in maniera più definita e pulita.
Nel tuo percorso da scrittrice, quanto ha contato il mondo dei social nella costruzione del tuo pubblico e nella diffusione della tua arte?
Tantissimo! L’arte per me è connessione, quando per caso si incontra uno dei miei scritti nasce lì un legame che unisce anche le nostre anime, per vicissitudini o emozioni comuni. Senza il famoso “passaparola” oggi non avrei raggiunto alcuni obiettivi per me importanti e non avrei conosciuto persone che ad oggi porto nel cuore.
C’è un filo conduttore che unisce i tuoi lavori precedenti a questo ultimo libro, oppure ogni opera nasce da un’urgenza narrativa diversa?
Ogni storia ha un messaggio ben preciso. “Ancora” ne ha uno che non ho mai affrontato veramente ed ha lo scopo proprio di rendere quasi “giustizia” e di abbracciare la parola che tanti temono: “fine”.
Nel 2019 hai cominciato a pubblicare le tue parole con costanza: qual è stato il momento in cui hai capito che scrivere non era solo una passione, ma la tua vocazione?
Ti svelo un segreto: non ho mai pensato che la scrittura fosse solo una passione. Sebbene abbia avuto anni di fermo, sebbene faccia anche altro nella mia vita, la mia penna è sempre al mio fianco. Non sarò mai al posto giusto se non ci sarà con me la mia scrittura.
Quanto hanno influito la nascita di tua figlia ed il matrimonio nel tuo modo di scrivere e nel modo in cui affronti certi temi nei tuoi libri?
Sono stata brava a non far cadere le vicissitudini private nel mio lavoro. Mia figlia, sicuramente, ha reso magico ogni libro, perché a lei raccontavo ogni storia ancor prima di generare una struttura. A lei regalo e dedico ogni mia pagina. Spero solo che un giorno abbia il tempo di leggerli con calma e con il giusto occhio.
Nel raccontare l’incontro tra Luce e Raf, c’è qualcosa della tua esperienza personale con l’amore e con la maternità che hai voluto trasporre, anche simbolicamente?
Qualcosa di puramente astratto che ho potuto immaginare essendo anch’io una madre. Luce è una madre coraggiosa; sicuramente la sua maternità può essere vista come “non consona” se si vogliono seguire dei vecchi canoni che ci sono stati imposti. Ed è stato bello scrivere di una donna, una madre, che vuole ritornare ad essere felice non sviolinando il suo amore platonico per la figlia, ma mettendo anche sé stessa al primo posto. Una madre felice, una figlia felice… così si dice, no?
Introduzione dell’autrice
Luisa De Capola, classe 1994, nasce in provincia di Napoli da una famiglia ricca di tradizioni e di parole. Fin da quando era piccola ha arricchito la sua libreria di nuovi libri, tutto ha portato poi al suo primo romanzo con il suo nome sulla copertina. Crede nelle parole giuste, senza nessun editore prosegue la sua carriera attraverso il mondo social per comunicare la sua arte. Non si reputa una figlia d’arte ma una figlia dell’arte, ed è seguendo questa sua vocazione che dal 2019 non smette di emozionare con parole sempre nuove, vere e i suoi lettori. Nel 2021 l’autrice arriva a Santa Maria Capua Vetere, nella città ha modo di scoprire nuovi aspetti di sé stessa ed è così che si avvicina con ardore alla poesia e da qui nasce l’unione nell’ultimo libro pubblicato tra prosa e poesia, dando vita ad un ossia prosimetro, per avvicinare i suoi lettori.