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Napoli – Una faida familiare che si è tramandata negli anni di generazione in generazione: aggressioni, pestaggi, dispetti e poi omicidi. Se non fosse tutto terribilmente reale potrebbe sembrare la trama di un film. Questa mattina però i carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno arrestato dopo una indagine della DDA Giuseppe Zappella, 33 anni, ritenuto responsabile di omicidio e detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo.

È accusato di essere autore dell’omicidio di Aldo Pezzella, che a 37 anni fu crivellato di proiettili in un bar in via Volpicelli a San Giovanni a Teduccio (Napoli) il 21 febbraio del 2005. L’uomo è stato incastrato grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali avvenute sudito dopo il delitto perché poche ore dopo un gruppo dei Zappella aveva fatto fuoco contro il garage del papà del killer, incendiando poi tutte le auto all’interno.

Furono momenti molto duri per il rione perché uomini armati dei Pezzella girarono armati per settimane pur di colpire il killer Zappella che intanto era scappato prima nel Basso Lazio, poi in Emilia Romagna e infine in Messico. L’omicidio di Zappella era la risposta all’agguato costato la vita nel 2002 di Aldo Pezzella, parente del killer che porta il stesso nome.