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NAPOLI – Se Gaetano Manfredi, un anno dopo la sua elezione e dopo aver messo in ordine i conti di Palazzo San Giacomo, potrà inaugurare la fase 2 della sua amministrazione, quella che più vorrebbe incidere sulla vita dei napoletani con l’apertura e la consegna dei cantieri, lo dovrà molto a Giorgia Meloni, la premier in pectore. 

Il perchè è presto detto. Per evitare che i bandi di gara per aprire i cantieri vadano tutti deserti come capitato già per opere importantissime come l’impianto di compostaggio per i rifiuti, la manutenzione della funicolare di Chiaia o i tram, il Comune ha bisogno di più soldi da parte del Governo centrale. Effetto collaterale della guerra di Putin, del caro-energia e dell’nflazione record delle materie prime. 

A spiegarlo è proprio il diretto interessato, il primo cittadino di Napoli: “L’aumento dei costi delle materie prime e la difficoltà di approvvigionamento delle stesse è un problema nazionale. Le aziende non partecipano ai bandi perchè non sanno se i prezzi sono giusti e se possono reperire tutto il materiale che occorre loro. Noi già stiamo facendo una revisione generale dei bandi con l’aggiornamento dei prezzi che ci consente la legge. Ma occorre un intervento governativo – fa presente Manfredi – Un intervento che sostenga tutte le amministrazioni locali che devono fare le opere del Pnrr dando delle risorse aggiuntive. Le gare devono essere realizzabili. Nessuno firma contratti a perdere”.