Il 10 febbraio 2024, ricorre il 79o anniversario della morte di Giovanni Palatucci, medaglia d’oro al merito civile, martire della Polizia di Stato. Era nato a Montella, in provincia di Avellino, nel maggio 1909. Quando fu arrestato dalla SS, il 13 settembre 1944, era reggente della Questura di Fiume, città delle Alpi Giulie, nel golfo del Quarnaro, oggi in territorio croato. Internato nel campo di concentramento di Dachau, morì di stenti il 10 febbraio 1945, 78 giorni prima della liberazione del campo. Durante la sua permanenza a Fiume aveva salvato numerosi ebrei dallo sterminio. Lo Stato italiano ha conferito a Palatucci nel 1995 la medaglia d’oro al merito civile con questa motivazione:
«Funzionario di Polizia, reggente la Questura di Fiume, si prodigava in aiuto di migliaia di ebrei e di cittadini perseguitati, riuscendo ad impedirne l’arresto e la deportazione. Fedele all’impegno assunto e pur consapevole dei gravissimi rischi personali continuava, malgrado l’occupazione tedesca e le incalzanti incursioni dei partigiani slavi, la propria opera di dirigente, di patriota e di cristiano, fino all’arresto da parte della Gestapo e alla sua deportazione in un campo di sterminio, dove sacrificava la giovane vita».
Nel 1990 lo Yad Vashem di Gerusalemme, il Memoriale ufficiale di Israele delle vittime ebree dell’Olocausto, ha insignito Palatucci del riconoscimento di “Giusto tra le nazioni”.
Beatificato dalla Chiesa cattolica, è stato proclamato nel 2004 “Servo di Dio”.
Per celebrare l’eroico sacrificio di cui si rese protagonista, si è tenuta una cerimonia nella Cripta della Chiesa Monte dei Morti Beata Vergine del Carmelo di Campagna (SA), città che può vantare un legame speciale con la figura del Funzionario di Polizia. L’evento, realizzato in collaborazione con il Sindaco e l’Amministrazione comunale, con il Centro Studi Giovanni Palatucci – attivo in quel Comune – e con il locale Museo della Memoria e della Pace, si è svolto alla presenza di una rappresentanza di studenti degli Istituti di Istruzione Media e Superiore.
Presenti anche le autorità civili e religiose e gli esponenti delle Istituzioni più rappresentative del territorio. L’iniziativa ha avuto il patrocinio dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato.
Gli interventi del Questore, dott. Giancarlo Conticchio, del Prefetto, dott. Francesco Esposito e del Sindaco, prof. Biagio Luongo, hanno messo in risalto, con accenti commossi, la figura di Giovanni Palatucci, ricordando gli ideali in cui fermamente credeva e ai quali restò fedele fino al sacrificio finale. Di grande rilievo è stata anche la riflessione storica del prof. Francesco Casale e la testimonianza del dott. Antonio Ballarin, figlio di esuli istriani, già presidente delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati.