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Avellino – Avrebbe esorto la somma di 3.500 euro ad un operao edile nato in Svizzera, millantando la propria appartenenza al Clan Pagnozzi. Con questa grave accusa, la Procura della Repubblica di Avellino aveva chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di C.G, un noto imprenditore originario di San Martino Valle Caudina.

Ieri, davanti al Gup, Dott. M. Rotondi, si è tenuta l’articolata udienza preliminare, caratterizzata anche da una sospensione richiesta dalla parte civile costituitasi, che chiedeva di poter analizzare la corposa documentazione prodotta dalla difesa dell’imprenditore caudino, assistito dall’avvocato Valeria Verrusio. All’esito della dibattuta discussione, il Gup, condividendo gli argomenti offerti dalla difesa, ha disposto il proscioglimento del noto impresario perché il fatto non sussiste.