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Avellino – Strage di Acqualonga, nuova udienza e stavolta in aula sono arrivati i testimoni ed i periti chiamati a deporre dagli avvocati della difesa.

E’ stata, tutto sommato, una mattinata più tranquilla presso il Tribunale di Avellino, dopo le clamorose forme di protesta delle scorse udienze. I familiari, alcuni dei quali anche oggi presenti in aula, vogliono giustizia e la chiedono  a gran voce.  Sono stati già diversi i testimoni ascoltati, per fare luce sulla tragedia del bus che, la sera del 28 luglio del 2013 precipitò dal viadotto Acqualonga della Napoli-Bari, nel tratto tra Monteforte e Baiano. Persero la vita quaranta persone di una comitiva di pellegrini che stava tornando da Pietrelcina .

Secondo uno dei due periti della difesa ascoltato, la revisione del bus, a bordo del quale viaggiavano intere famiglie con figli anche piccoli, fu certificata da una firma falsa. Un altro perito, un tecnico di Autostrade, sempre della difesa, ha spiegato che il crollo delle barriere dell’autostrada sarebbe stato causato da una cattiva partita delle barriere di ancoraggio, una partita a quanto pare difettosa.

Un cosa così”, ha detto in aula, “non l’ho mai vista in 30 anni di carriera”. Grande attesa, ora, per le prossime udienze, quando saranno chiamati a deporre altri tecnici di Autostrade Spa.