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Creare una cultura condivisa dell’affido familiare, con particolare attenzione ai contesti più difficili e complessi. Favorire la formazione di una rete di dialogo e cooperazione sul territorio, fornendo supporto alle famiglie con esperienze di affido o adozione difficili e sostenendo chi è pronto ad accogliere minori e a vivere una straordinaria esperienza di vita: sono queste le finalità del ciclo di incontri di formazione promosso nell’ambito del progetto “Affidi e adozioni difficili”, sostenuto dalla Regione Campania, che coinvolge tutti gli Ambiti irpini, con il Consorzio dei Servizi Sociali Ambito A5 ente capofila.

L’obiettivo è avvicinare, attraverso un percorso strutturato e articolato condotto da un team di esperti, famiglie, coppie o single a due istituti di straordinaria importanza, che possono rappresentare un’opportunità di rinascita per tanti minori abbandonati al proprio destino.

Il primo appuntamento, dal titolo “La cornice socio-giuridica dell’affido”, è per Mercoledì 31 Maggio al Centro Famiglia di Cesinali, in via Turci, nella frazione Villa San Nicola. Poi si proseguirà i giorni 7, 14 e 21 giugno con gli altri tre incontri, rispettivamente “Sintonizziamo i bisogni: il minore, la famiglia affidataria e la famiglia d’origine”, “Progetti di affido: motivazione, risorse e accompagnamento” e “Confrontiamoci e condividiamo”.

“Siamo orgogliosi – precisa il Direttore Generale del Consorzio A5 Carmine De Blasio di ospitare sul nostro territorio, in una delle strutture più accoglienti e suggestive, un’iniziativa fortemente voluta dalla Regione Campania, che coinvolge tutti gli Ambiti territoriali irpini».

«L’affido – continua De Blasio – è un’alternativa da coltivare sempre per evitare l’istituzionalizzazione, cioè l’allontanamento in via definitiva del minore dal proprio nucleo familiare. Serve grande consapevolezza da parte dei soggetti affidatari, ecco perché diventa fondamentale partecipare a questi percorsi di formazione. Si tratta di un momenti di confronto e orientamento di straordinaria importanza che possono aprire nuove prospettive per tante famiglie e persone e, soprattutto, per i tanti minori che vivono situazioni di forte disagio».