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Nell’anno in cui Montevergine è in festa per la ricorrenza dei 900 anni dalla sua fondazione (LEGGI QUI) e quindi in piene celebrazioni di Anno Giubilare, il “gioiello di una Irpinia dal fascino inaspettato“, attira l’attenzione del conduttore televisivo e giornalista Alfonso Signorini.

In un editoriale sulla rivista “Chi” di cui Signorini è direttore, viene narrata la magia e la bellezza non solo del Santuario di Mamma Schiavona ma dell’Irpinia tutta  com le sue tradizioni e i suoi inconfondibili sapori, che Signorini ammette di aver scoperto solo ora.

“Care lettrici, cari lettori, nel weekend mi sono lasciato alle spalle gli ozi (e le chiacchiere) di Roma, ho preso il mio inseparabile micio Teo e ci siamo avventurati tra i monti dell’Irpinia. Non chiedetemi perché. Ho scelto a caso, il nome mi frullava per la testa da un po’. E ho fatto benissimo- esordisce il giornalista- Mai avrei immaginato che la Campania potesse ospitare terre così verdi, fatte di boschi, di torrenti dalle acque cristalline, di montagne che richiamano paesaggi e atmosfere irlandesi. Non c’è villaggio o centro abitato che non ospiti le vestigia di un castello medioevale o di una antica abbazia, a testimoniare il passato ricco e glorioso di questa regione”.

Uno dei posti che ha colpito di più Signorini, è stato il santuario di Montevergine, vicino a Mercogliano. “Finora ne ignoravo l’esistenza- prosegue- eppure affonda le sue radici nel 1200 ed è visitato ogni anno da milioni di persone. II giorno della Candelora si festeggia Mamma Schiavona.
Si narra che nel 1200 durante una drammatica bufera di neve una coppia di omosessuali fosse stata scoperta dagli abitanti del villaggio e imprigionata con delle lastre di ghiaccio contro una quercia. Le preghiere delle loro famiglie e l’amore sincero che legava i due giovani finirono per impietosire la Vergine, che colpì con un raggio di sole il lastrone, liberando i due amanti.

Ogni anno, da quel giorno lontano, gay, lesbiche e transessuali rendono omaggio a Mamma Schiavona con una processione e ai giorni nostri hanno eletto la madonna di Montevergine protettrice della comunità LGBT.

L’Italia è piena di tradizioni e di pagine sconosciute, ma bellissime come questa. Per non parlare della cucina, a cominciare dal pane (a Montecalvo ho mangiato la pagnotta cotta col forno a legna più buona del mondo). la zuppa di fagioli, porcini e castagne di Valleverde Zi Pasqualina ad Atripalda è un’esperienza mistica.
Insomma, io e Teo siamo rimasti veramente soddisfatti di questo weekend: proprio vero che l’Italia la vista e la gola non le delude mai… Alla prossima!