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Solofra (Av) – Essere un punto di riferimento per un intero territorio è idea ambiziosa e, il più delle volte, lontana dalla realizzazione. Resta all’interno di un cassetto senza possibilità di sviluppo.

Non è il caso della Centro ASI Solofra, che, nel corso del tempo ha saputo modificare il proprio aspetto nel pieno rispetto delle esigenze del territorio. Quella porzione di Irpinia legata a doppia mandata alla produzione della concia, un marchio di fabbrica che ha reso il polo produttivo il più antico della Campania.

Trentamila metri quadri, una realtà strutturata in modo tale da poter essere un reale riferimento per una zona intera, senza lasciare nulla al caso: dalla logistica e sistemica del polo conciario, passando per le fasi di lavorazione e fino alla commercializzazione del prodotto finito. Insomma, dall’inizio alla fine, chiunque vive di questo tipo di attività, dal più grande al più piccolo, sa di non essere assolutamente abbandonato.

Un cambio di passo deciso, comunque, lo ha dato la gestione, sempre più attenta e lungimirante, della Solofra Service, la società che ha capito come rendere il polo al passo coi tempi e rispondere alle esigenze di ogni singolo produttore. 

E non solo dal punto di vista strettamente commerciale, se si pensa solo alla realizzazione di magazzini generali e quelli frigoriferi per lo stoccaggio e deposito delle pelli grezze. L’allargamento alle attività di elaborazioni dati e laboratori di ricerca e didattica rappresentano, proprio, il salto verso un’idea di prodotto che sia al passo col tempo e con le variazioni ad esso associate. E proprio in questo senso, quando c’è stato da affrontare il Covid, si è trasformato in hub vaccinale, altro segno di vicinanza importante.

Il segreto per migliorarsi e per migliorare il lavoro di chi è chiamato a far crescere una terra intera. In questo senso, il Centro ASI di Solofra ha ben poco da invidiare a strutture ancora più grandi e riconosciute.