- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

La nota del dottor Giovanni Gravili, Presidente dell’associazione  I Nodi d’Amore ODV, dopo le dichiarazioni del Governatore De Luca ad Avellino su un presunto “mercato oncologico”:

“Egregio Presidente De Luca,

Desidero condividere il mio punto di vista in merito alle dichiarazioni rilasciate da Lei. Mi chiedo come sia possibile che la sanità pubblica campana sia una delle poche regioni ad avere un bilancio in attivo anziché in negativo. Potrebbe gentilmente spiegarmi il motivo? Nonostante l’arresto degli investimenti, la mancanza di attività preventive e l’acquisto ddi apparecchiature mediche all’avanguardia?

Le ricordo che nella Sua regione, per prenotare una risonanza magnetica, occorre aspettare oltre 36 mesi. Ritengo sia importante comprendere come sia possibile che un paziente debba attendere così a lungo per accertare la propria condizione di salute. La salute di una persona non è come il formaggio parmigiano, dove la qualità migliora con il tempo. In 36 mesi, si potrebbe addirittura perdere una vita. Le persone si vedono costrette a cercare cure in altre regioni, non per piacere o svago, ma per la mancanza di adeguate strutture sanitarie. È l’unico modo per ricevere cure, o almeno tentare di farlo.

Invece di parlare di strumentalizzazione da parte dei medici che cercano di salvare vite al di fuori della regione, la Campania dovrebbe porsi la domanda opposta: perché eccellenze italiane scelgono di operare altrove, rifiutando di accettare i principi o determinati “diktat” all’interno degli ospedali campani?

Per quale motivo Lei, caro De Luca, ha ridotto quasi completamente l’assegno di cura? E come mai, pur vantandosi di una sanità d’eccellenza, la Sua regione è una delle poche prive del servizio di ambulanze ordinarie?

Perché un cittadino della Sua regione, desiderando cure o esami salvavita come la chemioterapia, la radioterapia o le trasfusioni, deve essere accompagnato dai familiari? In caso di pazienti allettati, essi devono chiamare un’ambulanza a pagamento, senza alcun controllo o tariffa definita da parte delle aziende. Potrebbe fornire delucidazioni in merito?

Mi risulta che un cittadino della Sua regione, se deve sottoporsi a radioterapia o chemioterapia, debba spendere tra i 150€ e i 400€ per ogni viaggio. Quando Lei afferma che la Sua regione è virtuosa, non metto in dubbio il Suo impegno per la comunità, ma allo stesso tempo mi sembra surreale attaccare i medici che cercano di fuggire dalla disperazione causata da regole sanitarie discutibili.

Sarei molto interessato a un confronto pubblico con Lei sulla sanità, la prevenzione e la tutela delle persone disabili”.