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Avellino – “Nessun vuol capire che questa città è stata programma circa trenta anni fa proiettata tutta sulla provincia, ma ora bisogna programmare per i prossimi anni“. Così Dino Preziosi consigliere del gruppo la Svolta. “Ora bisogna programmare una smart city, ma oggi siamo proiettati ad un enjoy city – ammette – Insomma alla città del divertimento. E’ una cosa saggia anche bella per la comunità, ma bisogna mettere mano ai servizi. Oggi però il comune li sta esternalizzando. Partendo dagli scuolabus o gli asili. Senza dimenticare i servizi a domanda individuale mancano. In questi sei mesi, in maniera onesta, si è parlata delle feste. Noto un vuoto amministrativo che mi preoccupa per l’intera città. Dobbiamo armonizzare la città”. 

Nelle ultime settimane a tener banco in città è la questione dei terminal dei bus: “E’ l’ultimo dei problemi – ammette Preziosi – Siamo una città non cablata. Non abbiamo Wi-Fi libero oppure una digitalizzazione spinta. Ho letto dai giornali per quanto concerne il termina dei bus che il presidente della Provincia è mediatore tra un’azienda che esercita questo servizio ed il comune, ma non è così. Il presidente della Provincia è colui che firma con la società affidataria dei servizi extra provinciali per cui deve essere il primo attore e non il mediatore. Discorso simile per il sindaco per quanto concerne le linee urbane. Io se fossi l’Air non mi sposterei – commenta Preziosi – C’è bisogno di alcune zone cosiddette zonizzate, ma che purtroppo Avellino non ha programmato. Nel 2008 grazie all’ingegnere Monaco e Maselli furono investiti circa centomila euro per il capolinea di Piazza Macello”.

Nei giorni scorsi Preziosi aveva sollevato la polemica inerente al ruolo del comandate dei Vigili Urbani, Michele Arvonio, nominato dirigente al Patrimonio: “Secondo il mio parere un comandate di un corpo, in base alle direttive nazionali, non può avere incarichi ad interim. A questo aggiungo che come dirigente al patrimonio sarebbe incompatibile”.