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Avellino – Quattro punti in altrettante partite, e soprattutto nove reti subite. E’ questa la cartina tornasole delle ultime uscite dell’Avellino di Archimede Graziani. Al momento, però, parlare di crisi è piuttosto difficile. Considerano che il campionato è cominciato da appena nove giornate. Ad oggi, però, l’Avellino bello e cinico di qualche giornata fa sembra essere solo un ricordo. Ovviamente può succedere con una squadra costruita in fretta e furia ad agosto. Questo, però, non deve essere l’alibi per i ragazzi di Graziani.

Gianandrea De Cesare, ieri pomeriggio (leggi qui), ha parlato ai tifosi lasciando intendere che l’Avellino attingerà al mercato degli svincolati. E forse questa decisione doveva essere presa prima, ma va bene così. Dall’altra parte c’è il guru di Carrara, che continua a dire che l’Avellino vincerà il campionato a maggio. E non è il solo a crederci. Mezzo girone continua a fare le carte ai lupi, ma questi voci lasciano il tempo che trovano. A parlare oggi deve essere solo il campo. Partita dopo partita, e soprattutto prestazione dopo prestazione. 

Graziani, però, dall’alto della sua esperienza non deve peccare egoismo. E soprattutto nella sua zucca da toscano doc deve capire che nel calcio non serve solo il bastone, ma anche la carota. Il riferimento va alla sostituzione di Ventre. Uscire dopo appena quindici minuti dal suo ingresso in campo è un pugno alla bocca dello stomaco. Gli errori individuali ci sono, ma bisogna considerare che i giocatori vanno messi nel ruolo di appartenenza. L’esempio di Ventre, però, non è il solo. L’altro riguarda Ciotola dirottato nel ruolo di secondo punta. Il tempo, il lavoro e soprattutto il mercato saranno i fattori più importanti per uscire da questo momento di crisi. L’imperativo, oggi, è voltare pagina. Domenica c’è la sfida contro il Monterosi.