- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Il Coordinamento “Nessuno Tocchi L’Irpinia” interviene con una nota “In merito al recente comunicato stampa emesso dall’ATO Rifiuti Avellino, circa la sentenza di legittimità riconosciuta dal TAR della Campania rispetto alla delibera del Consiglio d’Ambito del 02.07.2021, che individuava il Comune di Chianche (AV) come sito idoneo per la realizzazione di un impianto per il trattamento della frazione organica, rispetto ai comuni di Montella e Savignano Irpino”. 

“Il ricorso in questione – si legge nella nota del comitato –  presentato dai Comuni di Altavilla Irpina e Petruro Irpino, era volto ad accertare esclusivamente la corretta corrispondenza dei criteri di localizzazione e dei relativi punteggi attribuiti a seguito della stesura della relazione conclusiva ad opera di una Commissione di esperti appositamente nominata dall’Ente d’Ambito.

Pertanto risultano alquanto fuori luogo interpretazioni che tale pronunciamento significhi che “Le procedure per avviare i lavori mancano di ultime e scontate autorizzazioni amministrative; si stima tra luglio e settembre l’apertura del cantiere” in quanto l’iter non dipende assolutamente da questo ricorso, circoscritto a un determinato oggetto, ma da come il TAR della Campania si pronuncerà in merito a quello presentato da ben cinque comuni e che riguarda l’annullamento del Decreto Dirigenziale n. 267 del 19/11/2021, con il quale la dirigenza del “Ciclo integrato delle Acque e dei Rifiuti” ha sancito l’esclusione dalla procedura di “Valutazione Impatto Ambientale-VIA” del progetto volto alla eventuale realizzazione del biodigestore nel Comune di Chianche”.

“Chiarito questo consentiteci una considerazione a margine  – prosegue la nota del comitato No Biodigestore – per rilevare come un soggetto pubblico, come l’ATO Rifiuti, si pronunci rispetto a un’iniziativa di diritto, promossa da altre istituzioni, con cui, tra l’altro, ha correlazioni associative, con un’impropria enfasi autocelebrativa, spingendosi a segnalare momenti di giubilo nei propri uffici, come se la questione fosse ad appannaggio esclusiva degli apparati che si auto investono, e non è la prima volta, di un evidente e improprio ruolo politico. E questo la dice lunga di che aria tiri sulla verde Collina dei Liguorini” conclude il Coordinamento “Nessuno Tocchi L’Irpinia”.