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Avellino – “Siamo dinanzi ad un tentativo di fermare il cambiamento e tornare allo status quo”. Parla così il sindaco di Avellino, Vincenzo Ciampi. Il prossimo 24 novembre è calendarizzata la mozione di sfiducia firmata da 19 consiglieri. “Sono sorpreso sulla marcia indietro di alcuni consiglieri che volevano prima chiarezza sui conti e volevano andare affondo all’operazione verità – ammette – E di certo non mi invento nulla. I titoli di giornali parlano chiarissimo”. “Non ho ancora capito di anticipare la sfiducia al dissesto – continua Ciampi – Probabilmente non sta a cuore l’operazione verità. In caso di passaggio della mozione di sfiducia vorrà dire che si  sarà consumato un tentativo di ritorno al passato per non assumersi responsabilità sui conti pubblici”. “Il disseto non è una scelta politica – sottolinea – E’ un fattore evidenziato nei numeri, e più volte sostenuto da parte dell’assessore alle finanze”.

Non temo il ritorno al voto – continua Ciampi – E soprattutto sono tranquillo perché magari i cittadini affronteranno il voto con una consapevolezza differente. Ad oggi, però, è prematuro parlare se mi ripresenterò nuovamente. Non mi va di parlare da sfiduciato prima di esserlo realmente”. Il primo cittadino parla dello stabilimento degli otto precari: “Quest’ultimo è uno dei risultati che porto a casa. Abbiamo voluto portare solidità dopo l’esito del voto – spiega – Si è voluto modificare la metodologia degli ultimi quaranta anni”. Ciampi continua analizzando le assunzione dei nuovi dirigenti, ma bocciata dal consiglio nei giorni scorsi: “E’ stata una vicenda strumentalizzata in maniera squallida – incalza – Sulla figura del dirigente, non è stato scelto da noi. Nei giorni scorsi, la Regione, ci ha indicato un nome e noi lo abbiamo solo preso in considerazione”.

Ciampi conclude il suo intervento con un pensiero sulla nuova ordinanza anti-smog: “Nelle prossime ore ci sarà un chiarimento sulle targhe pari e dispari – conclude – In linea di massima posso dire che i giorni dispari siano il lunedì, il mercoledì e il venerdì e i pari il martedì, il giovedì e il sabato”.