Ennesima vittima tra i lavoratori dell’ex Isochimica di Avellino, l’azienda di Elio Graziano che per dieci anni, dai primi anni Ottanta, scoibetava l’amianto dalle carrozze ferroviarie per conto di Ferrovie dello Stato.
L’ex scoibentatore Rosario Angellotti, 62 anni, è deceduto dopo un decorso fulminante del mesotelioma pleurico che gli era stato diagnosticato poco tempo fa. E’ la 35esima vittima dell’amianto scoibentato nello stabilimento di Rione Ferrovia, al centro della città.
Originario di Torre Annunziata, Angellotti lascia moglie e due figli. Assunto giovanissimo all’Isochimica, dopo la sua chiusura aveva ripreso gli studi laureandosi in ingegneria. Nel 2014 l’Inail gli aveva riconosciuto la asbestosi, patologia contratta a causa delle prolungata esposizione all’amianto che all’Isochimica avveniva senza alcuna protezione per il personale. La vittima era parte civile nel processo di primo grado nei confronti di ventisei imputati, accusati a vario titolo di omicidio colposo, lesioni personali grvissime e omissione di atti d’ufficio, conclusosi nel gennaio scorso. La sentenza ha condannato a dieci anni di reclusione soltanto quattro degli imputati: i responsabili della sicurezza Isochimica: Vincenzo Izzo e Pasquale De Luca; e due ex funzionari di Ferrovie dello Stato: Aldo Serio e Giovanni Notarangelo.