- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Avellino – “Abbiamo lavorato sulla base di quelli che erano i dettami tecnico tattici del tecnico. E’ stata una rivoluzione dalla porta per finire all’attacco. Non siamo i favoriti e questo può essere per noi un vantaggio perché così si abbassano i fari“. Così il direttore sportivo dell’Avellino, Enzo De Vito traccia un bilancio dopo il gong di fine mercato. “Nelle nostre operazioni abbiamo cercato profili che avevano tanta fame – continua De Vito – Sono arrivati calciatori che hanno vinto sia i campionati di Serie C che di Serie B. Ci sono reparti con profili più esperti e altri dove ci sono giocatori meno esperti, ma il tempo per diventare padroni del campo c’è tutto. Ho lavorato consapevole di non volermi trasformare nel Caronte dell’Avellino”.

“Lavoro nel calcio in punta di diritto, proprio come quando facevo l’avvocato – sottolinea De Vito – La legge è lenta ma prima o poi arriva. Sono fiducioso del lavoro svolto nell’estate. Ho lavorato pensando alla sostenibilità del club, sostenibilità economico e finanziaria. Al di là di ciò – continua – Abbiamo tre calciatori che sono rimasti fuori rosa e saranno a libro paga finché non si trova una sistemazione”. “Gli attaccanti arrivati sono frutto di una scelta personale – dice De Vito –  Abbiamo cercato di fare il massimo, molti calciatori non siamo riusciti a prenderli però sono calciatori che sono rimasti in Serie B. La proprietà non si discute. Si può contestare la scelta di questo o quel giocatore ma non ci è mai mancato niente. Mi aspetto tanto da tutti, dai calciatori allo staff tecnico”.