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Avellino – Diplomi falsi, nuove perquisizioni. Dopo lo scandalo portato alla luce da “Striscia la Notizia”, che ha smascherato un collaboratore della Cisl che vendeva certificazioni garantendo l’accesso, a chi non ne aveva titolo, al concorso perle scuole per il personale ATA, l’inchiesta si allarga.

E così dopo le perquisizioni effettuate nella sede di piazza Kennedy della Cisl,dove i carabinieri hanno sequestrato PC, memorie esterne e altro materiale ritenuto interessante ai fini dell’indagine, e quella effettuata presso l’abitazione del collaboratore del sindacato (allontanato all’indomani del servizio di Striscia), ora i militari dell’Arma avrebbero effettuato altre perquisizioni.

Le indagini sono tese a verificare se ci siano altri eventuali collaboratori della Cisl che erano a conoscenza di quanto accadeva, ma soprattutto della vendita di quei di diplomi. E si batte, ovviamente, anche la pista degli istituti privati che rilasciavano queste certificazioni. Stando ad alcune indiscrezioni, infatti, non c’è solo la pista che porta all’istituto di formazione privato del casertano, venuto alla luce dopo il servizio di Luca Abete. Per questo sarebbero state effettuate delle perquisizioni anche presso istituti che insistono sul territorio irpino.

Le indagini potrebbero essere ad una svolta e non è da escludere che nei prossimi giorni gli investigatori potrebbero chiudere il cerchio, formulando i primi capi di imputazione. Poi dovrebbero essere valutate anche le posizioni di coloro che hanno acquistato le certificazioni senza sostenere né la formazione né l’esame per il relativo conseguimento, quindi gli eventuali benefici di cui eventualmente hanno potuto godere con la presentazione di dette certificazioni. Diplomi, che l’ex collaboratore della Cisl vendeva a prezzi che variavano dai 300 euro – per la certificazione Eipass – ai duemila euro per un diploma di qualifica professionale a pieni voti.