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Avellino – Ci sarebbe un secondo indagato nell’inchiesta dei diplomi falsi rilasciati da un ex collaboratore della Cisl in cambio di cospicue somme di denaro. Lo scandalo è stato portato alla luce il mese scorso da un servizio andato in onda su “Striscia la Notizia”, dove l’inviato Luca Abete, testimoniò, grazie all’aiuto di alcuni attori, come all’interno della Cisl, l’ormai ex collaboratore, garantiva l’accesso alla domanda per collaboratori ATA, anche a chi non ne aveva titoli.

I prezzi andavano dai 300 euro per una certificazione EIPASS (per le competenze informatiche), fino ai 2mila euro per una certificazione professionale a pieni voti, che consentiva non solo di accedere, ma anche di avere una votazione maggiore, rispetto a chi aveva medie più basse.

Scoperto da Abete quanto accadeva all’interno del sindacato, il segretario generale e quello provinciale del comparto scuola, assistiti dall’avvocato Ennio Napolillo, presentarono un esposto in Procura, prima di dichiarare la loro estraneità ai fatti e l’allontanamento ad horas del collaboratore, in una conferenza stampa.

A distanza di una settimana dallo scandalo i carabinieri, agli ordini del comandante Massimo Cagnazzo, fecero un blitz all’interno del sindacato, nella sede di piazza Kennedy. Qui controllarono carte e faldoni, sequestrando PC e supporti. L’indagine si è poi allargata anche agli Istituti formativi che rilasciavano quelle attestazioni. Indagini e perquisizioni che continuano e che hanno portato, pare, all’individuazione di un altro indagato. Pare anche lui vicino agli ambienti del sindacato.