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Il volto del dottor Lorenzo Iovine rimbalzò sui social e sulle testate giornalistiche anche nazionali quando nel Ferragosto del 2019 operò d’urgenza il popolare conduttore tv Gigi Marzullo arrivato all‘Ospedale Moscati di Avellino in codice rosso per una doppia ernia addominale.

Fu lo stesso professionista che, ad intervento realizzato e perfettamente riuscito, non resistì alla tentazione di scattare il celeberrimo selfie con Marzullo, avellinese di nascita, e che subito dopo l’operazione ebbe da elgiare il responsabile del reparto di Chirurgia d’urgenza: “Non è vero che al Sud il sistema sanitario non funziona o funziona male. Questa è una buona notizia, come poche, per la mia città e per i miei concittadini”.

Da domani, giovedì 31 gennaio, il reparto di Chirurgia d’urgenza dell’Ospedale avellinese dovrà fare a meno di uno dei professionisti più eccellenti, perchè il primario Iovine ha deciso di accettare un incarico prestigioso in una struttura sanitaria a Campobasso.

Sembrano non esserci dubbi che alla base della decisione del dottor Iovine ci siano ragioni principalmente di disaccordi e diversità di vedute con l’organizzazione interna dei vertici del nosocomio avellinese, che già già in passato hanno spinto altri colleghi a maturare la medesima decisione. E non è detto che nel futuro prossimo ci siano altri eccellenti abbandoni. Al Moscati al pari del resto delle strutture pubbliche della Campania.

Otto anni il prima linea per un primario definito dal team medico che ha collaborato con lui in questi anni, come medico d’eccellenza, dalle grandi competenze, professionalità e doti umane fino alla forte scelta personale di lasciare il reparto, al momento che non c’erano più le condizioni per lavorare con serenità

Per questo quando nella giornata di domani il Primario varcherà per l’ultima volta la porta d’ingresso del reparto di Chiurgia d’Urgenza al terzo piano del Plesso ospedaliero cittadino, i colleghi, sia del personale medico che paramedico, lo accoglieranno con una festa tributo. E anche un pò di amarezza.