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Ma questa notte è ancora nostra”. E lo sarà per sempre. Nei cuori di tutti.

Non è la notte “prima degli esami” cantata da Antonello Venditti, ma quella che hanno vissuto alunni e professori di ieri e di oggi dell’Istituto P.E. Imbriani di Avellino, in quella che è stata definita la serata “Amarcord Imbriani”, così come inciso anche in un graffito realizzato in diretto lungo via Pescatori, alle porte di una struttura che tra pochi giorni dovrà essere abbattuta.

Una serata memorabile e ben riuscita realizzata grazie all’encomiabile sforzo di un gruppo di ex studenti che ha voluto fare qualcosa di concerto per rendere il giusto saluto alla propria scuola. “Sei stata la mia adolescenza“, l’omaggio al Magistrale con tanto di magliette a tema.

“Anche se distanti, anche se lontani si uniscono le nostre voci, si sfiorano le nostre mani. Voi insieme a noi a salutare il nostro Imbriani”, il nuovo striscione celebrativo.

Giovanni, Mario, Lorenzo, Margherita e tanti altri che hanno lavorato per settimane per organizzare un momento di condivisione molto emozionante.
Oltre i graffiti, una lunga sequenza di foto delle classi che si sono succedute negli anni, oltre cinquanta, l’omaggio a tanti compagni che purtroppo non ci sono più, fino alla fiaccolata finale che ha avuto del magico. 

Sulle note eloquenti di “Dammi solo un minuto, un soffio di fiato, un attimo ancora. Stare insieme e’ finito abbiamo capito ma dirselo e’ dura”, i ragazzi si stringono in un lungo e infinito abbraccio.

Ed ancora “Gi anni d’oro del grande Real, gli anni di Happy days e di Ralph Malph, gli anni delle immense compagnie”,   per ricordare tutti insieme ciò che è stato e che sarà indelebile.
Lo dice Mario: “Come ex-studente è stato bello poter incontrare compagni di scuola e professori. Tanti sentimenti si alternano: riconoscenza, gratitudine, tristezza e nostalgia. Sono convinto che il tempo passato non è andato perduto, le mura e i luoghi condivisi potranno essere abbattuti, ma restano i ricordi che dicono di vita e che vivono nel cuore e nella mente.
Resteranno gli incontri, le chiacchierate e le discussioni tra studenti e professori e tutto il personale, resterà viva la passione e la dedizione che ognuno nel proprio tempo e luogo avrà compiuto, resteranno le difficoltà, le incomprensioni e le sconfitte individuali e collettive che dicono di una vita che non sempre è facile da accettare e che spesso propone venti contrari”.

Un plauso ai ragazzi anche da parte dei vari corpi docenti che si sono susseguiti nei decenni, alcuni anche presenti alla serata. Dice il professor Lello La Sala: “Che bella serata coinvolgente e calda di sentimenti con chi c’era e chi avrebbe voluto esserci. L’ho percepito questo calore e l’ho vissuto come una testimonianza a futura memoria del poco che come docenti abbiamo saputo dare e del molto che, dai nostri allievi, abbiamo ricevuto”.

Ed una ex studentessa: “Resterà sempre vivo in me il ricordo di un tempo bello, vissuto da adolescente in cammino verso la maturità, a cui devo il mio essere oggi e a cui sarò sempre legato. Grazie ai professori, grazie agli studenti e grazie all’Imbriani”.

Tanti abbracci, ricordi, ma anche il rammarico di tante persone che oramai lavorano fuori e non hanno potuto partecipare al momento di condivisione.
C’è chi arriva davanti all’Imbriani con passeggini e figli al seguito, a testimonianza di come il ricordo di quella scuola sia davvero qualcosa di unico e l’abbattimento rappresenta dell’immobile per tanti va oltre una questione meramente materiale.

L’Imbriani continuerà ad esistere, dal prossimo anno nei locali dell’ex Geometra in attesa della ricostruzione in loco della nuova scuola. Ma niente e nessuno potrà cancellare i ricordi custoditi in quei corridoi che a breve saranno solo un cumolo di macerie.