- Pubblicità -
Tempo di lettura: 4 minuti

“Quello dell’inquinamento ambientale resta un problema serio e complesso e che non va affrontato con slogan o provvedimenti spot”.

Così il dottor Franco Mazza, Presidente dell’Associazione “Salviamo la Valle del Sabato”, in occasione della conferenza stampa tenuta questa mattina affiancato da Vincenzo Capozzi per la rete Aura che ha monitorato per tutto l’anno, come fa ancora oggi, i livelli di polveri sottili della città e dell’hinterland, consegnando i soliti dati allarmanti anche per il 2022.

Non solo Avellino, i dati più allarmanti riguardano i comuni di Montoro e San Michele di Serino. Ma resta il mancato impegno da parte del capoluogo.

“Il sindaco di Avellino- prosegue Mazza- si è fregiato di aver “sconfitto” l’inquinamento ambientale nel 2022 solo perchè per quell’anno i dati di polveri sottili sono apparsi leggermente in calo rispetto agli anni precedenti. Festa non ha tenuto conto che abbiamo avuto condizioni meteo diverse rispetto al passato, dunque si è trattato solo di un caso e non il frutto di misure di prevenzione serie che dovrebbero mettere in campo le amministrazioni comunali”.

Di qui il Presidente dell’Associazione ambientalista ricorda come “Festa già nel 2019 faceva affermazioni trionfalistiche sostenendo di aver sconfitto le polveri sottili, ma soltanto perchè anche quell’anno il tempo fu clemente. Fu prontamente smentito nel 2020 quando invece gli sforamenti sono stati 78 per cui bisogna fare sul serio su questo problema. Non fanno meglio i sindaci dell’hinterland che, al pari di Avellino, emanando ordinanze solo per un fatto burocratico ma poi nessuno controllo e nessuno fa sanzioni”.

Quindi i dati: “Da quando viene fatto il monitoraggio attraverso la rete Aura, nelle nostre centraline riscontriamo valori abbastanza alti in alcune zone del territorio, in particolare ad Atripalda, a Montoro, a San Michele di Serino e in alcune aree di Avellino dove registriamo valori anche di  70 microgrammi per metro cubo. Si tratta di strumenti che funzionano ogni giorno mentre per quanto riguarda ArPac che, tra l’altro segnala solo le PM10 e non le PM 2,5 e le PM1, non rilevano i dati nemmeno tutti i giorni.

In riferimento all’anno 2020, così come è emerso dallo studio realizzato dagli alunni del “D’Agostino”, ad Avellino si sono registrati 78 sforamenti ma questo numero si legge 88, per non dire 100, considerando che molti giorni dell’anno non si verificano i rilievi”.

Di qui l’Associazione torna a lanciare la proposta, sempre rimasta inascoltata dalle Istituzioni, “di mettere insieme le migliori competenze per trovare soluzioni”.  In questo senso Mazza reitera anche l’appello al Prefetto “sollecitato già negli anni passati a fare questa azione di coordinamento, senza tuttavia avere avuto i frutti sperati. Bisognerebbe mettere attorno allo stesso tavolo le migliori competenze che esistono nel nostro territorio, confrontandole con le istituzioni locali, regionali e nazionale per attuare interventi nell’immediato che siano utili il futuro e cercare di raccogliere attorno a questi progetti risorse. Da parte nostra- aggiunge Mazza- continueremo a fare il nostro lavoro con la nostra dedizione, il nostro tempo, le nostre tasche e le giuste competenze scientifiche, rivendicando soltanto maggiore attenzione e rispetto”.

Ad entrare nel merito dei dati anche il Presidente di Aura, Capozzi: “Negli ultimi sei mesi siamo stati gli unici a fornire dati visto che l’Arpac ha avuto problemi e ha fornito solo il dato su PM10. Dato istituzionale che non contestiamo ma non è esaustivo.

Le evidenze emerse da analisi dei dati Aura nel 2022 con trenta sensori sparsi sul territorio: concentrazione oltre 50mg per Avellino tra 39 e 47 giornate su 35 consentite da legge. In città variabilità legata a diversi fattori a partire da orografia, ma  più ci spostiamo ad est più peggiora la situazione per inversione termica. Se andiamo ad Atripalda superamenti giornalieri 52, Manocalzati, Prata , dato più preoccupante Montoro e San Michele di Serino 60 e 70 superamenti.
Poi il dato anche peggiore di Montoro: 34 mg per metro cubo valore medio annuo”.