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di Tiziana Urciuoli

Non aprirà la stazione sciistica del Laceno. Purtroppo  la querelle tra il sindaco e la ditta Giannoni che gestisce  gli impianti di risalita alle piste e che si occupa della manutenzione delle stesse , sta producendo effetti negativi tali da compromettere tutta l’economia della zona che proprio in inverno richiama centinaia di appassionati della neve. E’ chiaro che in assenza dei servizi saranno ben pochi i visitatori pronti a prenotare per un fine settimana presso le molteplici strutture alberghiere presenti al Laceno. E’ vero che la neve ci sarà ma  l’attrazione principale rimane l’impianto sciistico. Addio, dunque, ai 16 km di piste. Il comprensorio sciistico del Laceno spazia da quota 1100 a quota 1700 garantendo allo sciatore ogni tipo di emozione. Sulla vicenda è cominciato il botta e risposta tra il sindaco di Bagnoli Irpino Filippo Nigro e Pietro Pagnini direttore tecnico della stazione sciistica. Entrambi forniscono la propria lettura di una vicenda che certamente produrrà danni a tutto il turismo provinciale.

 Sindaco Nigro, impianti chiusi al Laceno perché?
“Molto sinceramente l’arresto delle strutture è imputabile unicamente alla volontà del gestore che non ha eseguito le opere di manutenzione straordinaria e di revisione, pur avendo ottenuto proroghe per 2 anni. La vita tecnica è scaduta a fine Maggio 2015”.

Una provincia ricca di bellezze naturali, che potrebbe fare del Turismo una delle sue principali fonti di attrazione e di risorsa economica. In Irpinia scompare l’unica vera attrattiva: il turismo invernale?
“Il turismo invernale scompare se non si fa niente, con impianti vecchi di oltre quaranta anni. Noi vogliamo rilanciarlo realizzando impianti moderni. La condizione indispensabile per accedere ai finanziamenti è avere la disponibilità delle aree in capo Comune, ci stiamo muovendo per questo”.

Un danno economico e di immagine notevole?
“Proprio così. Un danno enorme per il quale il gestore sarà chiamato a risponderne nelle sedi giudiziarie compete”.

Cosa intende fare l’amministrazione comunale per evitare questo danno a dir poco incalcolabile?
“Accelerare al massimo le procedure necessarie per rientrare nella disponibilità delle aree, accedere ai finanziamenti e realizzare nuovi impianti. E fare in modo che disagi e problemi siano limitati solo a quest’anno”.

Dunque per il sindaco di Bagnoli le responsabilità della chiusura degli impianti sono imputabile unicamente al gestore che a suo avviso non avrebbe effettuato gli adeguamenti necessari. Secca arriva la risposta di Pietro Pagnini direttore tecnico sportivo della stazione sciistica.

“Per mettersi in mostra il sindaco di Bagnoli Filippo Nigro, ha iniziato a prendere in prestito le parole di altre persone, strumentalizzando il significato a suo uso e consumo” Pietro Pagnini, direttore tecnico sportivo della stazione sciistica Laceno,chiamato in causa dal primo cittadino, vuole chiarire alcuni concetti in merito alla situazione di stallo che si vive sulla questione impianti di risalita. “Racconta favole più o meno impattanti sull’opinione pubblica e nel fare ciò manda alla deriva l’unica stazione sciistica della Campania. Ricerca continuamente visibilità, mischiando questioni prettamente personali con quelle rappresentative. Probabilmente non ha più argomenti da mettere in gioco e nella confusione abdica al suo compito istituzionale, anziché curare gli interessi della comunità”. 
Pagnini, all’epoca direttore tecnico della stazione sciistica del Laceno, avanzò delle provocazioni sui media, con l’intento di sollecitare l’attenzione degli enti preposti allo sviluppo e al sostentamento della stazione sciistica.

“Credo abbiano contribuito anche quelle piccole sollecitazioni, non a caso sia la Regione, sia la Provincia hanno continuato il loro sostentamento agli impianti anche per l’anno 2016.Solo il comune di Bagnoli Irpino, nonostante le richieste, non ha mai contribuito o aiutato la stazione sciistica.”- spiega ancora- “Particolarmente infelice è stata questa amministrazione guidata da Nigro e sostenuta, per le questioni riguardanti la concessione, anche dal proprio tecnico comunale il quale, negli anni, ha rilasciato o negato autorizzazioni. Il Comune ha scientemente inteso fermare gli impianti, perché era più che consapevole e a conoscenza della manutenzione straordinaria in corso, indispensabile al prolungamento della vita tecnica degli stessi”.

La vicenda è nota. A luglio 2015, il Comune ha rilasciato al concessionario specifica scia per i lavori di manutenzione straordinaria necessari. Gli stessi lavori, sono iniziati nei mesi di giugno e luglio 2016, quindi molto prima dell’atto di diffida del sindaco, dell’amministrazione e del tecnico comunale notificato al concessionario nel marzo 2017.

“Poco più di un mese fa, da quanto ho potuto apprendere, i gestori hanno tentato in tutti i modi di attivarsi per l’apertura degli impianti ma purtroppo lo stop, vi meraviglierete, è arrivato proprio dal Comune di Bagnoli Irpino.Il Comune ha intimato per iscritto dall’effettuare gli interventi, inoltre disponendo che la polizia municipale vigili sull’osservanza dell’intimazione.Giusto per ricordare, il campeggio, gli impianti di risalita, le piste da sci, i rifugi, la baita Solarium, il nolo sci alla base, il mercatino sono tutte opere eseguite con gli investimenti della famiglia Giannoni. Secondo la convenzione tra le parti ancora in essere le opere non possono essere divise. La legittimità del concessionario sta in mano al Consiglio di Stato.Spetterà a un giudice entrare nel merito della validità dell’atto di convenzione, non certo al sindaco di Bagnoli Irpino”- conclude Pagnini.