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La riqualificazione edilizia avviata anni fa e ancora da completare, coinvolge ben 160 alloggi rimessi a nuovo, soprattutto quelli dei prefabbricati pesanti post Terremoto, ma ci sono anche palazzine nuove. A Palazzo di Città si susseguono gli incontri per studiare quella delibera di assegnazione pronta da settimane, ma che non riesce ad arrivare in Giunta per la sua approvazione. I nodi da sciogliere continuano ad essere tanti.

A cominciare da chi negli anni è diventato proprietario dell’alloggio. In questo caso, infatti, bisognerà capire come agire nei loro riguardi quando partirà la riqualificazione dello stabile in cui vivono. A lavori ultimati, infatti, si ritroveranno con un alloggio rimesso a nuovo, a questo punto spetterà agli uffici comunali stabilire la differenza di esborso a carico dei proprietari. Una situazione, questa, che potrebbe portare a togliere la condizione dei proprietari degli alloggi dall’attuale delibera, per prepararne un’altra apposita.

Il problema principale, però, riguarda chi attualmente vive in queste case. Si fa avanti con insistenza a Piazza del Popolo la necessità di avviare una ricognizione di tutti gli inquilini presenti negli stabili da riqualificare e tra quelli che, invece, andranno spostati negli edifici già rimessi a nuovi. C’è la necessità, infatti, di quantificare quante saranno le nuove case assegnate, ma per far questo servirà avviare anche le procedure di sfratti ferme da tempo.

Il timore è che tra tutti quelli che figurano come “aventi diritto” ci possano essere casi di persone il cui reddito è aumentato e quindi non sarebbero più assegnatari, ma anche quegli episodi di persone che hanno intestate altre proprietà. Dalla ricognizione, dunque, dovrà venire fuori un numero dettagliato per capire quante saranno le case da destinare a chi già aveva un alloggio comunale, ma è stato trasferito per la riqualificazione, e quanti invece attendono che venga dato seguito allo scorrimento di graduatoria.

Marco Imbimbo