- Pubblicità -
Tempo di lettura: < 1 minuto

San Martino Valle Caudina (AV) – E’ un paese blindato San Martino Valle Caudina. E’ caccia la trentacinquenne che venerdì mattina ha fatto fuoco contro Fiore Clemente, 63 anni, elemento di primo piano del clan Pagnozzi e poi contro le altre persone presenti nei pressi del Supermercato, tra Via Dorso e San Martino Vescovo, ad una manciata di metri dal centro del paese, a pochi passi dalla scuola.

Nei giorni dopo l’agguato in piazza il vero timore è quello della vendetta. A quanto pare i cinque o sei colpi di pistola esplosi dall’interno della vettura dal trentacinquenne sarebbero proprio il frutto della tensione accumulata dopo il delitto e soprattutto dopo il verdetto emesso a fine dicembre nei confronti di Gianluca Di Matola. Gli inquirenti sono concentrati proprio su questo aspetto. Bloccare il fuggitivo e anche eventuali rappresaglie da parte del clan. Le notizie che arrivano dal San Pio di Benevento sulle condizioni di Clemente non sono certo incoraggianti da questo punto di vista. Ieri mattina, a causa del proiettile che ha perforato l’intestino del ras ferito nell’agguato è stato necessario intubare Clemente, che ora è ricoverato in Terapia Intensiva.

Agguato al boss del clan Pagnozzi, il killer identificato grazie a un video