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Avellino – E’ giallo a Montecalvo Irpino per la sparizione di un crocifisso aureo, dal peso stimato di circa 2 kg, sostituito con un crocifisso di plastica palesemente costruito sul modello dell’originale. La denuncia arriva da Franco Aramini, ex assessore comunale del comune irpino, che con una nota stampa fa luce sul furto presso il Museo della Religiosità Montecalvese e della Memoria Pompiliana, con sede a Montecalvo Irpino. Museo dedicato a San Pompilio Maria Pirrotti taumaturgo che ha operato nel 1700 nella chiesa del Caravaggio a Napoli.

L’oggetto sparito costituisce uno degli elementi più rappresentativi del Museo, regolarmente inventariato dalla competente soprintendenza di Salerno Avellino e Benevento così come testimoniato anche dalla scheda storica che corredava, prima del pezzo in plastica, il manufatto originale: “Cristo Crocifisso (Secolo XX) oro giallo a fusione, inciso”. Il crocifisso è stato realizzato nel 1966 in occasione del bicentenario della morte di S. Pompilio. Offerto dai Montecalvesi in onore del Santo è stato ricavato dalla fusione di un ingente quantitativo di oro votivo donato dalla popolazione.

Fino al giorno 15 luglio 2020 il crocifisso era regolarmente esposto nella sua vetrina museale così come testimoniato dalla foto che costituisce l’Allegato nr. 1 del presente esposto. Da un successivo scatto fotografico della stessa vetrina effettuato il giorno 28 luglio 2020, vedi Allegati nn. 2 e 3, risulta evidente l’avvenuta sostituzione del prezioso manufatto aureo con una sua profana riproduzione in plastica. Nel periodo 15 luglio 2020 – 28 luglio 2020 l’amministratore parrocchiale di Montecalvo Irpino era Mons. Francesco Iampietro, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Benevento, in sostituzione del parroco dimissionario Don Lorenzo di Chiara.

In merito all’Allegato nr. 1, Aramini fa presente che trattasi di una fotografia scattata nel corso della visita al museo pompiliano effettuata il 15 luglio u.s., giorno di regolare apertura del museo in occasione della festa liturgica di San Pompilio Maria Pirrotti. L’Allegato nr. 2 proviene direttamente dalla documentazione acquisita dagli uffici curiali in una ricognizione dei beni museali effettuata il 18 luglio u.s.. E’ da segnalare, in merito all’intera vicenda, che, nonostante lo scatto fotografico del 28 luglio 2020 già rilevasse l’avvenuta sostituzione, il falso ha continuato a far mostra di sé nella vetrina museale fino alla data del 27 gennaio 2021, giorno in cui il reverendo Don Giancarlo Scrocco, nuovo Parroco di San Pompilio Maria Pirrotti dall’8 dicembre 2020, ha scoperto quanto accaduto provvedendo a segnalare il fatto al Comando della Stazione dei Carabinieri di Montecalvo Irpino presentando regolare denuncia.

I fatti sono avvenuti quando il parroco della comunità di Montecalvo era don Lorenzo Di Chiara. Dubbi quindi anche sulle misteriose dimissioni del prete e l’ex assessore Aramini con una lettera all’arcivescovo di Benevento Felice Accrocca, cerca di far luce sulla vicenda. Questi i temi toccati:

  • La donazione di cinquantamila euro da parte di una benefattrice montecalvese per la ricostruzione del campanile più rappresentativo della nostra storia non solo religiosa: dov’è finita la gran parte di questi soldi, che come da comunicazione del Suo vicario non è più nel bilancio parrocchiale; e del campanile nemmeno l’ombra?
  • Darà disposizioni, come dal Suo vicario promesso in un’informale riunione di ex collaboratori della parrocchia, per risarcire in qualche modo la nostra comunità?
  • Farà alla nostra comunità chiarezza sugli arcani movimenti bancari effettuati sul conto della parrocchia, con particolare riferimento all’enigmatica uscita di seimila euro, già segnalati con un mio esposto alle autorità competenti?
  • E la stessa chiarezza sarà fatta sulle altalenanti movimentazioni bancarie della Fondazione Rosa Cristini effettuate in assenza della prevista e obbligatoria autorizzazione del consiglio di amministrazione? irregolarità di cui dette comunicazione il delegato arcivescovile per il patrimonio nella stessa informale riunione?
  • In merito al secondo caso ha provveduto, la Sua curia, a segnalare la cosa alle autorità giudiziarie? 
  • Verrà a ricordarci che la vera fede supera le popolari manifestazioni devozionali, comunque nei secoli generose di ori votivi la cui sparizione meriterebbe, in ogni caso, ferma e pubblica condanna? E come mai, a tal proposito, il Suo vicario non ha denunciato, né agli organi di polizia né alla pubblica opinione, la raccapricciante sostituzione con plastica del preziosissimo crocifisso d’oro (circa due kg), dono a S. Pompilio di quella popolare devozione, visto che la foto attestante l’avvenuta scempiaggine risale a oltre sei mesi prima della denuncia esposta dall’attuale parroco?
  • Le ha riferito, il suo vicario, che nel corso dell’informale riunione di cui ai miei esposti precedenti un nostro parrocchiano collaboratore testimoniò pubblicamente di aver appreso dell’assenza dell’oro votivo della statua lignea dell’Abbondanza direttamente da chi lo aveva sottratto? E se sì, ha chiesto conto a costui di dove l’avrebbe custodito e dove tutt’ora si troverebbe? E ancora: hanno informato le forze investigative, Lei o il Suo vicario, di cotanta preziosa testimonianza?
  • Ancora la comunità si chiede: perché poco prima dei fatti su narrati, nonostante la manifesta volontà di voler permanere, fu allontanato il rev. padre Martino Gaudiuso, confratello in religione del nostro S. Pompilio, valente studioso di specchiate qualità che abitando nelle stanze dell’avito palazzo Pirrotti, stessa sede del tanto chiacchierato museo, in modo straordinario aveva già intrapreso un percorso religioso, storico e culturale per il rilancio della pompiliana figura? Senza considerare, oltretutto, che la presenza fisica del reverendo padre scolopio avrebbe rappresentato, accanto all’antifurto posto a difesa degli ori nostrani, un ulteriore deterrente per malintenzionati delinquenti?
  • Come mai fu tolto in modo permanente il Santissimo dal tabernacolo della chiesa di San Pompilio che richiamando fedeli in adorazione rendeva più frequentate le pertinenze esterne del museo montecalvese? 
  • Quali misteriosi motivi sottendono la grottesca vicenda del paventato, ma per fortuna evitato, trasferimento delle suore della Sacra Famiglia di Spoleto che pure, con il loro prezioso servizio, contribuiscono a tenere attiva e frequentata Casa Pirrotti?
  • Perché mai, Eccellenza, nonostante le dimissioni, da Lei regolarmente accolte, l’ex parroco Lorenzo di Chiara, tra la meraviglia di tanti e lo sgomento di molti, ha continuato ancora per lungo tempo a svolgere la sua attività sacerdotale in paese.
  • Contentino per chi, forse in buona fede, aveva fatto pressioni per la sua permanenza? Questo la comunità non lo sa, ma vorrebbe saperlo. Queste, ma anche altre domande che solo la brevità di una lettera impone di omettere, Eccellenza, Le avremmo rivolto di persona se solo si fosse degnata di raggiungere la nostra terra che già fu amata dai Suoi illustri predecessori, ma che si sente, oggi, sedotta e abbandonata, per non dire, in modo più colorito: curnuta e mazziata!!!