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Un avvertimento proveniente non da qualche clan di camorra, ma dalla “pancia” del paesino, che quel prete probabilmente non lo vuole. E’ la pista seguita dai carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone che indagano sull’episodio dell’incendio che ha distrutto nella notte tra sabato e domenica l’auto del parroco della chiesa di San Germano Vescovo a Sant’Andrea del Pizzone, frazione del comune di Francolise (Caserta); la vettura del sacerdote brasiliano don Marcos Aparecido de Gòes era parcheggiata nei presso della parrocchia, e i carabinieri hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza, da cui si nota una persona aggirarsi nei presso dell’auto e gettare del liquido infiammabile sulla vettura.

L’idea che in queste 48 ore di indagini hanno maturato gli investigatori dell’Arma è che dietro l’atto intimidatorio non vi sia alcun clan, anche perché Sant’Andrea del Pizzone non è terra di camorra né il prete brasiliano ha mai organizzato iniziative anticlan; ciò che è emerso parlando con i fedeli, al netto del corteo di solidarietà tenutosi ieri sera e degli attestati di vicinanza giunti al sacerdote, è che invece nella frazione non tutti apprezzano come il parroco gestisca l’attività pastorale, e che stia avvenendo una “migrazione” verso altre parrocchie.

A qualcuno, su cui probabilmente già vi sono dei sospetti dei carabinieri, non piace don Marcos, e questo sentimento è stato manifestato concretamente con il grave atto intimidatorio avvenuto nel fine settimana; magari un modo per indurre la Diocesi di Capua, da cui dipende la parrocchia di Sant’Andrea del Pizzone, a trasferire il prete. Intanto proprio la Diocesi retta dall’Arcivescovo Pietro Lagnese, è intervenuta sulla vicenda con una nota in cui esprime “vicinanza e solidarietà a don Marcos Aparecido de Gòes per il vile attentato che ha subito. “La Chiesa di Capua – sottolinea l’Arcivescovo Pietro Lagnese – è fiduciosa nell’operato delle forze dell’ordine e sostiene il suo sacerdote in attesa dell’accertamento della verità, confermando la stima per la sua azione pastorale”.