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«Si allunga ancora la scia di sangue, si continua a morire sul lavoro, quando metteremo la parola fine a questa strage?». Così Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil Campania, commentando l’ennesima morte sul lavoro in provincia di Avellino.

«Questa volta è morto un uomo di 61 anni, un operatore ecologico e questo ci dovrebbe far riflettere sul fatto che certi lavori usuranti non si dovrebbero più fare ad una determinata età – sottolinea Sgambati – inoltre, continuiamo a ritenere che se in un’azienda o su di un cantiere non si prendono provvedimenti, non si attuano tutte le misure di sicurezza necessari a salvaguardate la salute e la vita del lavoratore, non si può poi parlare di fatalità o incidente, per noi, le morti sul lavoro sono omicidi». «In questa direzione, abbiamo proposto l’istituzione di una procura speciale per i morti sul lavoro, un modo più incisivo e forte per fermare questa escalation di morte. Intanto, la Uil terrà sempre alta l’attenzione su questo tema, diventato una delle nostre sfide primarie e sostenuto dalla nostra campagna nazionale di sensibilizzazione #zeromorti», conclude.

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