- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

 

Un perdono scevro da giudizi, ma accompagnato da silenzio e rispetto. Quello che invoca Don Luciano Gubitosa nel giorno dell’ultimo saluto a Costantino ed Alessandra Mazza, papà e figlia tragicamente scomparsi nel giorno di San Valentino.

Le due bare adagiate una accanto all’altra. Quella di Alessandra bianca. Su entrambe una foto che li ritrae sorridenti, prima che i tormenti della vita decidessero di prendere il sopravvento.

Dentro e fuori la Chiesa di San Ciro, dove si è svolto il rito funebre, la folla è tanto, scossa e commossa. Parenti, amici conoscenti, tutti uniti, per riprendere il prestito le parole di Don Luciano, da una tragedia che ci colpisce come comunità.

Lo stesso Parroco confessa la difficoltà di celebrare la cermonia, perchè “il lutto per Costantino ed Alessandra e il dolore della loro famiglia è di tutti noi. Ed allora la domanda che dovremmo porci è: che tipo di società stiamo costruendo? Quale sono le cose importanti in questa società? Perché da questo ne derivano anche tutte le cose. Anche scelte difficile e un epilogo tragico come quello accaduto a questa famiglia. Ma non è il momento per fare questa riflessione oggi. Oggi è il tempo del silenzio”, ridadisce Don Luciano. “Della preghiera, del conforto. Perché la Parola di Dio, l’unica parola che può dare speranza e consolazione, possa risuonare nel nostro cuore”.

Del resto Don Luciano, rimarcando il sentimento di perdono per quanto accaduto, osserva come “tutti noi viviamo momenti di sconforto, di angoscia, momenti in cui tutto appare oscuro e i pensieri negativi si annidano nella nostra mente e nel nostro cuore. È un’esperienza che tutti facciamo. Lo dico anche, naturalmente, perché quando uno si trova in una situazione di disagio, questi pensieri vengono da fuori. Non è che li cerchiamo”, rievocando dunque una riflessione più profonda sulla società in cui oggi viviamo. 

Sull’altare si alterano anche i pensieri di alcuni amici della famiglia Mazza, tutti a ricordare gli occhi cristallini di Alessandra, la sua contagiosa energia e il grande cuore e altruismo di Costatino.

E poi fuori la Chiesa mentre le due bare vanno via insieme per l’ultima volta, volano in cielo palloncini bianchi sulle note di “Casa Casa”, canzone di Giordana Angi: “Casa viaggio. Casa libertà. Casa involucro di tutte le mie età. E scanso i traumi e le malinconie. Ti chiedo scusa se racconto le mie. Casa inverno casa senza senso. Casa di silenzi vuota tutto il tempo”.

E poi uno striscione con il volto di Alessandra e la dedica: “Vorrei fossi qui con me, la vita senza di te è vuota. Ti sento già, ma non sei qui nei sogni sto con te. Ricorda ero con te. La tua fortuna”. 

Addio Alessandra e Costantino. Buon viaggio.