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Benevento – L’idea del ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli di cancellare le domeniche gratis ai musei ha suscitato più di una perplessità nel presidente della Provincia Claudio Ricci.

A quanto risulta, il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli ha mandato in soffitta la decisione del 2014 del suo predecessore Dario Franceschini che consentiva l’accesso gratuito di domenica nei musei per contrastare una riduzione degli introiti ai botteghini. Se questa è la ragione, questa viene smentita dai dati incontrovertibili. E’ ben noto infatti che negli ultimi 4 anni si è registrato nei musei e aree archeologiche dello Stato un aumento sia degli introiti che dei visitatori: i primi infatti sono balzati oltre i 190 milioni di Euro dai meno di 126 che erano nel 2014; mentre i secondi hanno sfiorato i 35 milioni di individui dai poco più di 26 che erano. Insomma, l’aumento delle presenze umane è stato del 53%, mentre, in termini monetari, l’incremento è stato di 70 milioni di Euro” – spiega l’inquilino della Rocca. Che aggiunge:Mi pare, dunque, che il provvedimento del Ministro Bonisoli non abbia solide motivazioni: in generale, io constato un aumento della domanda di cultura nel nostro Paese. Credo dunque che la decisione  inciderà negativamente sugli spostamenti degli italiani durante i week-end: la classica gita fuori porta, trovando una sua nuova giustificazione con l’accesso libero ai Musei, veniva incentivata e dunque si creavano nuovi flussi turistici sul nostro territorio anche durante i periodi invernali. Insomma, forse a lungo raggio la decisione Bonisoli inciderà in misura negativa sui bilanci degli hotel, bed and breakfast, ristoranti, trattorie, insomma su tutto il settore del turismo e dell’accoglienza.”  

Anche i Musei non statali, – prosegue Ricci – come quelli gestiti dalla Provincia di Benevento, su tutti il Museo del Sannio ma anche Arcos, Chiesa di Sant’Ilario a Port’Aurea, Geobiolab, Biblioteca Provinciale, hanno registrato in questi 4 anni un aumento del 41% delle presenze, da quando cioè, paradossalmente, la legge n. 56 del 2014 ci dice che le Province non dovrebbero più occuparsi di cultura. Il dato estremamente lusinghiero che ci riguarda direttamente mi riempie di orgoglio perché premia le politiche culturali individuate, le energie spese e gli sforzi messi in campo dalla Provincia per valorizzare i nostri giacimenti, peraltro senza poter investire denaro pubblico semplicemente perché non ne abbiamo.”

Il Governo Conte – la conclusione del presidente Ricci – dovrebbe programmare misure più organiche e di ampio respiro strategico, individuando quelle sinergie con il privato come abbiamo fatto noi qui a Benevento, per ridare il giusto valore ai nostri giacimenti culturali, il nostro “petrolio”, e soddisfare il bisogno di cultura dei cittadini italiani e stranieri, tutti attratti dalla prestigiosa storia del nostro Paese“.