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La realizzazione della Stazione Hirpinia torna ad animare il dibattito politico. In Irpinia e anche nel Sannio. E il rischio di una contrapposizione territoriale tra i rappresentanti istituzionali delle due province interne della Campania è dietro l’angolo.

E questa volta, anche il fronte pentastellato sembra scricchiolare. Il contesto è dato dall’Alta Capacità Napoli-Bari. Diciamo subito che l’opera, nel suo complesso, non rientra tra quelle messe in discussione dal governo gialloverde. A far discutere, però, è una tratta del percorso, quella tra Apice e Orsara, a sua volta suddivisa in due lotti (Apice-Hirpinia e Hirpinia-Orsara).

Nella riunione della commissione Lavori Pubblici di palazzo Madama, mercoledì scorso, i senatori del M5S, nell’esprimere parere favorevole allo schema di contratto di programma 2017-2021 tra il Ministero per le Infrastrutture, hanno chiesto sia valutata “la possibilità di procedere senza la variante di “Grottaminarda” e di destinare le risorse previste, pari a 1,6 miliardi di euro, alla progettazione e realizzazione immediata della nuova linea ed elettrificazione della linea Avelino-Benevento”.

Le ragioni dell’iniziativa li ha spiegati la senatrice beneventana Sabrina Ricciardi, componente della Commissione.

Il motivo per cui abbiamo chiesto ad Rfi di valutare la possibilità di procedere senza la variante di “Grottaminarda” è semplice: il progetto prevede un esborso di 1,6 miliardi di euro, importo che potrebbe essere impiegato per tante altre opere, considerando che i fondi a disposizione previsti nel Contratto di Programma ammontano a circa 13 miliardi. Stanziamenti riguardanti l’italia intera. Ovviamente l’importo in oggetto – più del 10% dell’intero CdP – dovrebbe essere impegnato per altre opere importanti che abbiamo già delineato.

La realizzazione della fermata Hirpinia comporterebbe l’allungamento del tratto Apice-Orsara di oltre il 60% del percorso diretto, come sottolineato anche da una relazione realizzata dai tecnici di FS.

Ovviamente sottolineo che già stiamo a lavoro per produrre una serie di prescrizioni finalizzate a non lasciare isolata l’alta Irpinia, che intendiamo rilanciare dal punto di vista dei collegamenti su strada ferrata. Lo ribadisco: il M5S è contro gli sperperi di denaro pubblico”.

L ‘importo in oggetto – la conclusione – dovrà essere impegnato per altre opere importanti riguardanti anche il bellissimo territorio Irpino”.

Per venire al sodo, tutto ruota intorno alla stazione Hirpinia, snodo situato in una zona di confine tra Ariano Irpino, Grottaminarda e Flumeri. Opera considerata dalla tutta la classe dirigente politica avellinese, senza distinzioni di sorta, strategica per lo sviluppo della Valle dell’Ufita.

Per la Ricciardi, realizzarla vuol dire allungare il percorso del 60%. Uno “sperpero di denaro pubblico”.

Dalla sponda opposta del Calore, però, dai senatori del M5S irpini giunge una interpretazione autentica della volontà espressa in Senato dai compagni di partito che stride con la motivazione, chiara, esplicitata dalla grillina beneventana. E questo perché parte dall’assunto che “la stazione Hirpinia si farà” e che i “dubbi espressi da alcuni colleghi del Senato sono relativi esclusivamente al tracciato nella parte che va dalla stazione Hirpinia fino ad Orsara”.

Il cortocircuito, insomma, è evidente. Perché da un versante quello sannita, la fermata Hirpinia “non s’ha da fare” perché comporterebbe l’allungamento del percorso e dunque uno spreco di denaro pubblico, dall’altro, l’avellinese, “si farà” perché è in discussione solamente il secondo lotto.

Insomma: alta confusione più che Alta Capacità.