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Un programma di lavoro impegnativo, ma articolato su alcuni obiettivi molto concreti. Rito Martignetti, fresco di nomina a Presidente della Associazione “Amici dei Musei e dei Beni culturali del Sannio”, ha voluto incontrare la Stampa presso “Il Funanmbolo – Caffè letterario” in via Cardinal di Rende per illustrare quello che intende fare nell’immediato e che si caratterizza per le proposte, anche di grande impatto, che lo stesso ha voluto lanciare nel corso degli anni nelle vesti di animatore del dibattito culturale e di valorizzazione dei beni culturali. L’Associazione nasce molto tempo addietro per sostenere le attività del prestigioso Museo del Sannio, ma da tempo ha allargato i suoi orizzonti operativi: comunque Martignetti intende ripartire proprio dall’area dell’ex cenobio di Santa Sofia, oggi zona Patrimonio Unesco con la Chiesa dell’VIII secolo la cui costruzione fu voluta dal principe longobardo di Benevento Arechi II.

La gestione di piazza Santa Sofia non mi sta bene”, ha esordito Martignetti: a suo giudizio, il monumento in cui si focalizza per la Città di Benevento il percorso nazionale dei Longobardi non può essere lasciato alla gestione della sola Curia arcivescovile. La situazione del sito Unesco è resa complicata dal fatto che annessa alla Chiesa c’è appunto il suo ex cenobio, ovvero il Museo del Sannio, che è di proprietà della Provincia, come è, secondo molte fonti e, per la verità anche atti notarili, la stessa Chiesa longobarda. In ogni caso è evidente che sarebbe quanto meno auspicabile un miglior raccordo tra Curia, Provincia, Comune e la Prefettura su queste emergenze monumentali, sulle quali si articola una grande fetta della storia e della identità della città di Benevento e del Sannio tutto.  Il neo presidente ha detto” bisognerà intervenire.  E’ patrimonio dell’umanità” Un altro argomento che è stato messo all’ordine del giorno della nuove Presidenza è una sede per l’Associazione che, ha secondo Martignetti, è demandata alla Provincia a norma dello Statuto. “Intendo discutere al più presto di questa situazione con il Presidente Lombardi al quale chiederà un incontro”.

Il presidente ha sottolineato come l’obiettivo è anche quello di ricreare un dibattito e dare un nuovo slancio all’associazione: “Saremo presenti sul dibattito culturale anche su piazza Cardinal Pacca piazza Piano di Corte e il Lapidarium”. E sul museo egizio, Martignetti ha sottolineato: “L’idea di trasportare i reperti ad Arcos è stata mia ed ho lavorato con la dirigente Martinelli. Secondo me sta bene li la sezione egizia. Il Museo egizio di Torino ha 40 mila reperti, noi ne abbiamo 50. La sezione egizia sta bene li. E’ inutile spostare i reperti al Museo che ne ha tantissimi ed è super affollata”. La Presidenza di Martinetti si apre dunque con le idee chiare: il nuovo esecutivo ha tre anni di lavoro davanti. L’organigramma precedente, che aveva a capo l’architetto Franco Bove, prestigiosa figura di studioso locale, ha dovuto scontare, come ha riconosciuto lo stesso Martignetti, le difficoltà imposte dalla pandemia, ma la figura di Bove resta comunque a disposizione dell’Associazione e degli stessi Beni culturali in quanto è nominato nominato Vice Presidente della stessa associazione.