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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma di Rito Martignetti, responsabile di Isidea

Come ebbe a scrivere lo storico Mario Rotili:” Il Museo del Sannio ha origini lontane. Il suo primo nucleo, infatti, risale al 1806”, quando Talleyrand, divenuto principe di Benevento, promosse la fondazione di un museo nel quale riunire “les tableaux, statues, inscriptions et autres monuments d’antiquité” da raccogliere “dans les convents sopprimés.” Anzi, continuò a sottolineare Rotili, quel nucleo è ancora più antico, perché il Museo del Principato fu costituito da buona parte della raccolta archeologica e numismatica che il redentorista padre Caione aveva messo in ordine da fine Settecento nell’antico Collegio Gesuitico.

Sono già in corso le celebrazioni per i “150 anni del Museo del Sannio”, le quali prevedono il prossimo dicembre la partecipazione del Ministro della Cultura. Da ISIDEA auguri di lunga vita all’eccellente Museo del Sannio, che merita però il regalo di uno sconto d’età.

Chi ha contato gli anni al Museo, infatti, è partito da una improduttiva deliberazione provinciale del 4 settembre 1873, in cui si auspicava la “istituzione di un Museo Archeologico provinciale”, chiedendo locali idonei al Municipio, il quale, per voce del consigliere Riola, stimava invece che “tale istituzione dovesse sorgere ad iniziativa del Comune e coadiuvarsi poi dalla Provincia con generosi e larghi sussidii, anziché per conto della Provincia.” Nel 1874 vennero proposti i locali dell’ex convento di San Domenico ed anche quelli di Santa Sofia, bocciati in quanto sede di scuole. Alla fine, dopo tanto rumore per nulla, venne ribadito l’uso temporaneo del Regio Liceo di piazza Roma. Alla fine del 1875 nasceva il Comitato promotore per un Museo d’Antichità, espressione della Municipalità e non della Provincia. L’anno successivo, il sindaco Bosco Lucarelli creava una Commissione per la installazione e conservazione del Museo e della Biblioteca. L’ispettore degli Scavi e dei Monumenti Giosuè De Agostini propose di spostarli nel complesso dei Santi Quaranta, che i tecnici comunali ritennero inadeguato. Nel 1880 annotava lapidario Francesco Corazzini, docente del R. Liceo e fondatore nel 1867 dell’ultima Accademia cittadina: “Il Museo Archeologico di Benevento, pel quale spesi tante cure, è morto.” Nel 1885, su ennesima sollecitazione, il Municipio procedeva al trasporto ed alla ricollocazione delle lapidi presso l’ex convento della Madonna delle Grazie. Nel 1892 l’ispettore Almerico Meomartini, successore di De Agostini, tenne una relazione in Provincia per la istituzione di un Museo Provinciale di Antichità nella Torre del Castello di Benevento. Ottenne lo stanziamento in Bilancio di 1.000 lire come “primo fondo per la istituzione di un Museo Provinciale” e la stessa somma fu richiesta al Comune. Il 4 luglio 1893 una delibera provinciale dava il via libera alla costituzione del Museo presso la Rocca dei Rettori. L’anno successivo i primi reperti venivano trasferiti nella ristrutturata Rocca: “Finalmente aveva qui vita il Museo del Sannio”, annotava Mario Rotili, nominato nel 1959 primo Direttore del Museo.

Alla luce di questa ricostruzione, ISIDEA propone di togliere almeno 20 candeline alla torta di compleanno del Museo del Sannio, a cui finalmente restituire come “prima sala” la Chiesa di Santa Sofia, dal 1939 di proprietà della Provincia di Benevento.