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Benevento, come tanti Comuni del Sud, è sceso in piazza per manifestare dissenso totale rispetto al disegno di legge sull’autonomia differenziata per le Regioni a statuto ordinario nel giorno in cui è cominciata la discussione nell’Aula del Senato. Un presidio di protesta si è svolto davanti alla Prefettura, come in tante altre città convocato dalla Rete Sud e da molte altre associazioni politiche, culturali e sindacali. Nel capoluogo sannita è stata la Rete Sannita “No Autonomia Differenziata” a chiedere di scendere in piazza contro il progetto voluto dal Ministro leghista Calderoli e approvato dal Governo di Giorgia Meloni. A manifestazione era anche il Pd con la segretaria cittadina Rosa Razzano. Lo scopo della manifestazione era quello di ribadire l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti e dal tavolo nazionale. Secondo gli organizzatori, l’autonomia differenziata aggraverebbe le attuali differenze tra territori deboli e territori forti e tra le diverse classi sociali, costituirebbe un ritorno al passato.  Infatti secondo i manifestanti ci sarebbe un tentativo di disunire l’Italia senza precedenti: lo sbocco finale sarebbe l’aumento delle già pesanti disuguaglianze, sociali ed economiche.
Il progetto Calderoli prevede che ogni Regione intervenga in piena autonomia per gestire 22 materie di primaria importanza potendo contare sulla tassazione rastrellata nel territorio di competenza. Scuola, sanità, trasporti, energia, infrastrutture, welfare territoriale: queste materie nelle aree interne meridionali vedrebbero  orizzonti nefasti con l’approvazione della autonomia differenziata. Luciano Valle, segretario provinciale della Cgil, tra i più attivi sulla contestazione, ha attaccato: “A Benevento per la prima volta il numero dei pensionati ha superato il numero degli occupati attivi. Questo è un divario territoriale e dovrebbe prendersene carico lo Stato centrale. Non possiamo restare in silenzio”. Poi ha attaccato: “E’ un disegno che spacchetta l’Italia e aumenterà le diseguaglianze che esistono nel nostro Paese. Si sta dividendo il  Paese, invece sarebbe necessaria l’unità . Si rischia che il divario si acuisca sempre di più. Non sono convinto che questo disegno di legge sia letto da tutti i parlamentari. Questo disegno deve essere fermato”. Valle infine ha lanciato un appello ai parlamentari: “Devono leggere questo disegno di legge e poi tutelare il proprio territorio. I parlamentari del nord stanno tutelando il loro territorio spero che lo faranno anche quelli del Mezzogiorno”.