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Benevento – “Avevo fatto una scommessa con mia moglie: se non avessi raggiunto la serie A entro cinque anni, avrei smesso. Ce l’ho fatta al quarto anno e ora le devo una vacanza speciale”. Marco Baroni si confessa alla Gazzetta dello Sport all’interno dell’intervista doppia con Leonardo Semplici realizzata da Luca Calamai. Entrambi di Tavernuzze, sono ora pronti al grande salto dopo un grande campionato di serie B alla guida di Benevento e Spal. La Cadetteria rappresenta ormai però il passato per l’allenatore giallorosso, che deve fare di tutto per evitare di tornarci insieme alla sua Strega: “Il compito più impegnativo sarà convincere i ragazzi a non avere timore di palcosecnici come lo Stadium o San Siro. L’identità e il coraggio dovranno essere gli stessi che ci hanno accompagnato nel campionato di serie B. L’amicizia con Conte ha segnato il mio percorso di tecnico, ma il segreto è studiare, non copiare. Sia io che Semplici dovremo convincere le nostre squadre a non pensare soltanto a difendersi”. Sul mercato l’allenatore giallorosso ha chiarito di aver condiviso con il direttore sportivo Di Somma delle direttive ben precise: “Abbiamo deciso di non prendere giocatori alla ricerca del contratto della vita, ma del campionato della vita. Vogliamo gente motivata, il modello da seguire è il Chievo. Ha dimostrato che anche con un piccolo fatturato si possono fare grandi cose”