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Come la rivoluzione, la politica non russa. E anche a tarda sera qualcosa si può provare a fare. A prescindere dal contesto. Il nostro è dato dalla prima serata del Bct.

Ospite d’eccezione, Nunzia De Girolamo. Ad ascoltarla, tra i tanti, Clemente Mastella. Volubile l’aggettivo che meglio racconta il trascorso dei rapporti tra i due ultimi ministri sanniti. Alti e bassi, odi et amo: fate voi.

Da un po’ di tempo, però, regna il sereno. E infatti il Guardasigilli dell’ultimo governo Prodi è stato pure ospite di ‘Ciao Maschio’, la fortunata trasmissione condotta su Rai 1 dall’ex titolare del ministero dell’Agricoltura. Insomma, la presenza a piazza Santa Sofia era un cortesia pressoché dovuta da parte di Mastella. Ma il dilettevole non esclude l’utile e il sindaco ne ha approfittato per scambiare due chiacchiere con Francesco Boccia, pezzo forte del Partito Democratico, in platea per applaudire la consorte.

Il colloquio non poteva certo sfuggire agli obiettivi dei tanti fotografi presenti. L’argomento di discussione neanche è quotato dai bookmakers: si è parlato di politica. Decisamente più complicato fornire una risposta all’interrogativo seguente: cosa si sono detti? Di versioni ne circolano diverse. Roba dei “soliti beninformati”: un mistero capire come facciano ad avere la presunzione di non raccontare baggianate. Tant’è: la ricostruzione che va per la maggiore parla di un vero e proprio pressing di Mastella. Un’azione ficcante e costante da costringere Boccia alle difensive, nel tentativo (vano?) di allontanare il pallone il più lontano possibile. Orecchie indiscrete assicurano che il sindaco avrebbe anche avanzato una richiesta ‘particolare’ a Boccia: vorrebbe incontrare Enrico Letta. Fosse vero – e noi non lo sappiamo – ci sarebbe (non più di tanto, in verità) da sorprendersi. E non per la scelta dell’ambasciatore – di Boccia abbiamo già detto che è un pezzo forte del Pd, aggiungiamo ora che è uomo di stretta fiducia dell’inquilino del Nazareno – ma perché i rapporti tra Mastella e Letta soltanto dodici mesi fa raggiungevano i minimi storici. Si era alla vigilia del ballottaggio e il sindaco, si ricorderà, trovò inopportuna la discesa in campo a fianco di Perifano del segretario Pd e non ne fece mistero (eufemismo).

Ma è cosa nota: le vie della politica sono infinite. E tutte conducono a Roma. A ben vedere, stona soltanto la location, piazza Santa Sofia. Si fossero trovati ai piedi dell’Arco di Traiano, la direzione sarebbe stata quella giusta.