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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Marialetizia Varricchio, esponente del Pd nel consiglio comunale di Benevento

E’ trascorso ormai un triennio dal famigerato “cambiamento”, ma ogni anno, in termini di decoro urbano, pulizia della città e cura del verde pubblico si ripropone la stessa storia. Omissioni, dimenticanze, ritardi notevoli, trascuratezza stanno fotografando una Benevento in preda all’incuria, una pessima cartolina soprattutto per chi arriva da fuori (visto che ormai i cittadini ci hanno fatto l’abitudine con questa amministrazione). Per giustificare la propria inefficienza, chi ci governa accampa le solite scuse: una volta mancano i fondi, un’altra la colpa è della burocrazia e della lentezza nell’espletare i bandi, un’altra volta ancora la responsabilità è attribuibile alla pioggia, che cade copiosa e impedisce gli interventi. Le scusanti sono sempre le stesse e stanno sempre lì, pronte ad essere usate. Fatemi capire: ma il cambio di passo rispetto al passato dove sarebbe? Dov’è finita quell’amministrazione virtuosa che tre anni fa in campagna elettorale si proponeva come il “nuovo che avanza” che avrebbe risolto tutti i problemi della città? Che fine ha fatto quella maggioranza iperattiva solo a parole che appena insediata dichiarò il dissesto per nascondere la propria inoperosità? Dopo il tagliando di metà mandato, è chiaro ed evidente che i nodi siano venuti tutti al pettine e che l’attenuante del default finanziario non stia più in piedi. E non sia più sufficiente per motivare l’inerzia di chi ci sta consegnando una città ripiegata su stessa ancor peggio di prima, in balìa degli eventi e delle lune di un sindaco che preferisce di gran lunga fare politica piuttosto che amministrare. Basta farsi un giro nei principali quartieri per rendersi conto di quanto sia diffuso il degrado: Cretarossa, Pacevecchia, Santa Maria degli Angeli, i Rioni Libertà e Ferrovia, Capodimonte versano in condizioni di totale abbandono. Certo, di questo status sono in parte compartecipi quei beneventani che non rispettano l’ambiente, accumulano e disperdono rifiuti non facendo la raccolta differenziata, sporcano il loro habitat pensando sempre che passi qualcuno a pulire, non raccolgono le deiezioni dei loro cani, ma resta il fatto che le principali responsabilità sono da ascrivere a chi ci governa, che non è mai, e ripeto mai, stato in grado di marcare una differenza con il passato, tradendo la fiducia dei beneventani. Quel qualcuno è riuscito a fare addirittura peggio, perché io non ricordo che fino a qualche anno fa i bambini fossero costretti a rinunciare alle giostrine per via dell’erba alta o a giocare districandosi tra gramigna e immondizia. Nessun cambio di passo, ma una clamorosa retromarcia per tornare ai metodi della vecchia politica con consulenze e incarichi distribuiti a destra e a manca per ingrossare le fila e racimolare consenso, e le partecipate del comune usate come camere di compensazione in barba al merito e alla competenza. Tutto questo nel silenzio-assenso di buona parte dei consiglieri di maggioranza, completamente assoggettati al volere, agli umori e alle necessità dell’uomo solo al comando”